Klaus Dauven, lo street artist che trasforma le ombre dei muri in monumentali opere d’arte
In Germania un artista trasforma i muri sporchi in opere artistiche. Questo nuovo tipo di arte è conosciuta come “reverse graffiti”.
Il lavoro dell’artista tedesco Klaus Dauven ha comportato una svolta nell’idea di street art. Infatti, ripulendo i muri, l’artista crea le sue opere tramite le macchie rimanenti sulle superfici. L’autore di queste originali creazioni viene da Kreuzau, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Può essere considerato uno dei pionieri – insieme ad un suo collega inglese – di questo nuovo tipo di arte conosciuto come “reverse graffiti”.
Una nuova forma d’arte
Dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte a Düsseldorf e Münster, l’idea di Klaus Dauven di dare vita a questa nuova forma d’arte risale al 1997. Tuttavia, lo stesso artista ha ammesso di non essere stato l’unico. Infatti, Dauven afferma: “Anche l’inglese Paul ‘Moose’ Curtis ha avuto la mia stessa idea circa nello stesso periodo”. L’arte dei “reverse graffiti” non implica l’uso di vernici. Al contrario, le pareti vengono trattate con idropulitrici. Con la pressione elevata, il getto d’acqua ripulisce le macchie depositate sulle superfici, andando così a creare numerose sagome dalle diverse forme. Gregor Jansen, direttore della Galleria d’Arte di Düsseldorf, afferma che rispetto ai tradizionali graffiti, questa nuova tecnica d’arte si caratterizza per essere più concettuale. Di conseguenza, risulta anche più tollerabile agli occhi di chi la guarda. Infatti, lo stesso Dauven ammette che opere di questo genere piacciono anche a persone che non sono esperte d’arte. Secondo l’opinione di Jansen, il punto forte di questa nuova forma d’arte sarebbe proprio il suo approccio minimalista.
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La temporaneità delle opere
Per poter realizzare le sue opere, che risultano essere particolarmente dispendiose e difficili da realizzare, Dauven necessita di un finanziatore. Infatti, un produttore di idropulitrici tedesco lo supporta durante i suoi viaggi tramite la fornitura di arrampicatori, lunghi tubi d’acqua e altri strumenti industriali. Tuttavia, le sue opere d’arte, proprio perché soggette all’ambiente naturale, sono temporanee. Lo stesso artista afferma che la durata nel tempo delle sue opere dipende da numerosi fattori. La pendenza delle pareti, la direzione dei venti e gli agenti atmosferici sono tutti elementi che incidono sulla durata delle sue opere. In Giappone l’opera realizzata sulle pareti di una diga è completamente sparita nel corso di due anni. Al contrario, nella regione dell’Eifel, altopiano tedesco situato tra la Renania-Palatinato e la Renania-Settentrionale-Vestfalia, una sua opera è durata quasi sei anni. Proprio per tali ragioni, le sue opere di “reverse graffiti” sono documentate, tramite fotografie, all’interno di numerosi libri.
In giro per il mondo
All’età di 55 anni, Klaus Dauven ha portato il “reverse graffiti” ad essere conosciuto in tutto il mondo. Infatti, alcune fra le sue opere sono state realizzate, oltre che in Germania, anche in Francia, Giappone e Corea del Sud. Le sue prestazioni artistiche sono state riprodotte su ponti, dighe e moli portuali, raffigurando piante, animali o volti. Nella scelta delle figure da rappresentare, Dauven si lascia ispirare principalmente dall’ambiente che circonda la struttura sulla quale lavora. L’ultima creazione dell’artista è anche la più grande che abbia mai realizzato. Si tratta di una diga a Vouglans, in Francia, le cui dimensioni sono paragonabili a quelle di circa sei campi da calcio. Nella realizzazione di questa opera, Dauven è stato affiancato da altre otto persone che lo hanno aiutato a ripulire il retro della diga in questione. Tuttavia, il lavoro era stato interrotto durante l’estate a causa del mal tempo. “A seguito dei temporali, abbiamo dovuto cominciare il lavoro da capo”, spiega l’artista. “Ora, però, La Forêt (La Foresta) è finalmente completa”.
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Immagine di copertina: screenshot da YouTube