I Playmobil, storia dei giocattoli nati in Germania a causa della crisi petrolifera
Come una semplice innovazione ha trasformato i Playmobil nei giochi più amati dai bambini, tanto da essere ancora oggi un cult
Horst Brandstätter e Hans Beck lanciano negli anni ’70 i nuovi Playmobil, giochi per bambini facili da comporre e maneggiare. I due designer sfruttano il periodo di crisi petrolifera come occasione per rivoluzionare il mondo dei giochi. Tra l’aumento dei prezzi del petrolio e a ruota quello della plastica, si fa infatti sempre più necessaria una nuova idea che consenta di rilanciare il marchio. Beck comprende che la chiave è ridurre la quantità di plastica nell’assemblaggio dei personaggi, che spaziano dai cowboy fino agli astronauti. La sua idea visionaria sarà proprio la chiave per il successo del marchio. I Playmobil sono ancora oggi un gioco molto apprezzato dai bambini di tutto il mondo grazie alla loro versatilità.
La Brandstätter, l’azienda che lanciò i Playmobil
Andreas Brandstätter fonda nel 1876 a Fürth l’azienda, specializzata nella produzione di decorazione di oggettistica, che porta il suo nome. Nel 1908, l’impresa passa al figlio Georg che la rinomina GeoBra, acronimo del suo nome. Nel 1921 l’azienda si trasferisce a Zirndorf, ancora oggi sede centrale, dove comincia a produrre giochi e altri oggetti fatti di metallo. Horst Brandstätter comincia a lavorare nell’impresa di famiglia nel 1952. La fabbrica al tempo produce anche telefoni, cavallucci e giochi di intrattenimento come hula hoops e giochi a trazione. Nel 1970 Horst commissiona ad Hans Beck la costruzione dei famosi Playmobil, che vengono lanciati nel 1974. Grazie al crescente successo, negli anni ’80 Playmobil si espande anche in Francia, Belgio, Inghilterra, Olanda, Italia e America del Nord. Dal 2000, la Geobra Brandstätter si fonde con il marchio LECHUZA. Nel 2010 supera mezzo miliardo di vendite, con un fatturato di oltre 507 milioni di euro, confermandosi la prima azienda nel mercato dei giochi della Germania. Nel 2015, dopo la morte di Horst Brandstätter, l’azienda assume lo status di corporazione.
Hans Beck, il progettista che con una semplice idea ha rivoluzionato il mondo dei giochi
La risposta vincente di Horst e Beck alla crisi petrolifera degli anni ’70
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I Playmobil resistono alle nuove tendenze
Si conta che nelle case del mondo ci siano oltre 2,2 miliardi personaggi Playmobil e che oltre 6,7 miliardi di persone ci abbiano giocato. Principale gioco di intrattenimento per chi è cresciuto tra gli anni ’70 e ’90, sono ancora un must per i più nostalgici. Giochi senza tempo, longevi e versatili, ogni personaggio si adatta perfettamente a qualsiasi storia, da scenari natalizi a quelli più fantasiosi e futuristici. Gli adulti di oggi, un tempo erano i principali destinatari dei primi Playmobil, sono ancora una parte rilevante del mercato dell’azienda. Oggi, l’impresa si è specializzata nei lanci di edizioni speciali, come l’edizione di Playmobil ispirata al Blockbuster Ritorno al Futuro, oltre a riprodurre personaggi storici come Levi Strauss, Johann Sebastian Bach, Mozart. Nel 2015 la produzione si estende anche alla figura di Martin Lutero, personaggio commissionato direttamente dalla Chiesa protestante tedesca per commemorare i 500 anni dalla riforma protestante. Il personaggio di Martin Lutero raggiunge oltre 1000 vendite.
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