Germania, direttore di Bild rimosso per molestie contro le stagiste
La multinazionale Axel Springer ha rimosso Julian Reichelt dal suo incarico: molestava le sue stagiste
Il gruppo editoriale Axel Springer SE ha annunciato il 18 ottobre di aver rimosso dal suo incarico Julian Reichelt, direttore del tabloid Bild, il quotidiano più diffuso in Europa con 5 milioni di copie stampate al giorno. Su Reichelt pendono accuse di molestie sessuali da parte di alcune dipendenti del giornale. La notizia ha suscitato grande scalpore in Germania, perché sembra che il gruppo editoriale sapesse del comportamento di Reichelt, ma aveva deciso di ignorarlo. Inoltre la notizia era stata già diffusa da altri giornali in passato, ma il gruppo editoriale aveva cercato di insabbiare il fatto. Axel Springer SE è proprietario di molte testate tedesche e internazionali tra cui Die Welt, Business Insider e, recentemente, Politico. Julian Reichelt, 41 anni, era il direttore di Bild dal 2017. La rimozione dall’incarico è arrivata dopo la pubblicazione di un articolo del New York Times, in cui è stata ricostruita l’intera faccenda circa le presunte molestie sessuali nei confronti di giovani stagiste che lavoravano nella redazione di Bild, e un abuso di potere sistematico su di loro.
La cronologia degli abusi di Reichelt
Il settimanale tedesco Spiegel, aveva già scritto di un presunto sistema di abusi nei confronti delle donne all’interno di Bild nel marzo 2021. Axel Springer SE aveva avviato delle indagini per accertare la veridicità delle accuse. Le vittime però erano rimaste anonime per paura di ripercussioni. Reichelt dunque era stato solo sospeso per 12 giorni. In quell’occasione, Reichelt aveva dichiarato: «La cosa di cui mi rammarico di più è di aver fatto male alle persone di cui ero responsabile».
Nell’articolo del New York Times si parla però di una giovane stagista di Bild, con cui Reichelt avrebbe avuto una relazione tra il 2016 e il 2017. Nella trascrizione della testimonianza, la donna ha raccontato che Reichelt disse: «Se scoprono che ho una relazione con una stagista perdo il posto». La donna – che all’epoca aveva 25 anni mentre Reichelt 36 – è stata poi promossa ad un incarico di alto profilo, per il quale però non si sentiva pronta.
La reazione di Axel Springer
La reazione di Axel Springer Se ha però provocato un grande dibattito in Germania. Nell’articolo del New York Times è riportato che l’azienda era già a conoscenza dei comportamenti di Reichelt. L’amministratore delegato del gruppo, Mathias Döpfner, aveva difeso Reichelt lodandolo per il suo coraggio nell’aver criticato le restrizioni adottate dal Governo per combattere la pandemia. Il dibattito sta adesso ricevendo particolari attenzioni anche all’estero, questo perché Axel Springer SE è una compagnia fortemente interessata a fagocitare altri giornali e realtà editoriali. Secondo Christopher Buschow, esperto di media studies intervistato da Deutsche Welle, il caso di Reichelt sta finalmente ottenendo particolari ripercussioni proprio perché ne parlano anche all’estero. “Il fatto che tu abbia bisogno della copertura della stampa straniera per parlare di certi argomenti non mi sorprende”, ha detto Buschow. “L’ho osservato anche in altri casi, in cui i media tedeschi erano straordinariamente silenziosi, anche se in realtà ci sarebbe stato molto di cui discutere”.
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Foto di copertina: Unsplash, CC0 © Bank Phrom