Cosa resta delle case occupate di Berlino
È universalmente noto che Berlino sia un terreno fertile per movimenti controculturali di ogni sorta, e che questo sia uno degli aspetti che la rendono così attraente e unica.
Uno dei più noti è quello degli “squat”, ovvero l’occupazione di case o aree abbandonate, o non occupate da parte di un singolo o un gruppo di persone, generalmente in maniera illegale. Il fenomeno dello squatting è emerso nella Germania dell’Est negli anni ’70. A Berlino, in particolare a Kreuzberg. Gli “squatter” gestivano in collettività dei veri e propri microcosmi, con cooperative, cucine popolari, case editrici. A unire queste comunità c’era un’agenda politica, anti-fascista, anti-capitalista, femminista o con altri obiettivi politici radicali. Il fenomeno si è poi infiltrato in altri edifici abbandonati in zone come Mitte, Friedrichshain e Prenzlauer Berg. L’occupazione era tecnicamente legale, perché si inseriva in un momento di profonda instabilità per la capitale. Secondo Berliner Zeitung, negli anni 90 erano occupate circa 130 case. Una volta ristabilite le cose, un numero sempre più alto di occupazioni furono convertite in residenze tradizionali. TipBerlin ha raccolto in un articolo le realtà di squatting più famose. Delle 12 menzionate ne sono ancora attive 4. Di queste, sono 3 quelle che hanno residenti.
Rigaer Strasse, 94
L’edificio al numero 94 di Rigaer Strasse, nel quartiere di Friedrichshain, è stato occupato per la prima volta nel 1990. Dopo lunghe trattative con il nuovo proprietario, agli abitanti è stato chiesto di pagare un affitto simbolico a partire dal 1996. Intorno al 2000, una società immobiliare che aveva acquisito l’edificio per convertirlo in un “progetto di vita ecologico”, e gli occupanti hanno protestato; alcuni abitanti furono sfrattati con la forza, ma poco dopo sono riusciti a riprendere in mano l’edificio. Due anni dopo, agli occupanti è stato offerto un edificio alternativo, che hanno rifiutato. Nel corso degli anni, si sono poi succeduti numerosi tentativi di sgomberi da parte della polizia, con esiti più o meno violenti, a cadenza quasi settimanale.
Di chi è Rigaer Strasse, 94?
Nella storia dell’edificio, in occasione di uno dei tanti episodi di violenza, una fondazione si è offerta di acquistare l’appartamento, con la garanzia degli abitanti di poterci vivere per 99 anni. Questi ultimi però si sono rifiutati. Un‘inchiesta condotta dal Tasspiegel ha rivelato che non è chiaro chi sia l’attuale proprietario di Rigaer Strasse.”Lafone Investments Limited” è elencata come “parte nel procedimento” nella controversia legale sulla casa contesa, dunque è molto probabile che questa società sia co-proprietaria, se non unica padrona dell’appartamento. Mychajlo Derkiewycz, una ditta di costruzioni, potrebbe essere un’altra ditta in lizza. TipBerlin riporta che nel 2014 la casa è stata venduta a dei proprietari britannici, che hanno preferito rimanere anonimi per paura degli attacchi. Pare che il comune abbia cercato di acquistare l’appartamento.
Georg Von Rauch-Haus
Georg Von Rauch è stato un anarchico, attivo nel movimento studentesco degli anni ’60 e membro della scena di sinistra militare della Berlino Ovest, morto in uno scontro a fuoco con la polizia nel 1971. Da lui prende il nome questa casa occupata, precedentemente un dormitorio per infermiere. Oggi è un collettivo che conta 40 membri. Il giorno di Natale del 2011 un incendio di natura apparentemente dolosa ha avvolto l’edificio; tuttavia la Georg Von Rauch-Haus è ancora attiva: è riuscita a negoziare in varie occasioni con il Senato il suo uso legale- Oggi il Rauchhaus è abitato, ed è una delle poche realtà superstiti di auto-aiuto.
Tommy Weisbecker-Haus
Nel quartiere di Kreuzberg, in un condominio, si trova uno dei primi squat della storia di Berlino: la Tommy Weisbecker Haus; anche questa deve il suo nome a un giovane anarchico, morto in uno scontro armato per mano della polizia. Il piano originale era creare un luogo dove poter ospitare dei senzatetto, per poi essere legalizzato come rifugio. Questo tipo di strutture è, secondo legge, eligibile di sussidi statali. Il Senato di Berlino però aveva pattuito una somma troppo bassa, e per reazione fu quindi organizzata una protesta di taccheggio di massa. La Tommy Weisbecker Haus è ancora attiva, e al suo interno c’è anche un caffè, “Linea 1”, e una sala eventi, “Schicksaal”, in cui hanno suonato gruppi come i Rage against the machine e i Queens of the Stone Age. L’edificio è noto anche per essere dipinto, al suo interno, da caratteristici graffiti.
Køpi
Al 137 di Köpenicker Strasse, a Mitte, c’è una delle realtà più longeve di squatting e centro sociale di Berlino: il Köpi (KØPI). Occupato nel 1990 e legalizzato nel 1991 come progetto abitativo autonomo e centro sociale autogestito, ha un orientamento di sinistra, legato a realtà punk, anarchiche, queer e femministe. L’edificio è sopravvissuto a numerosi tentativi di sfratto, diventando un simbolo della sinistra radicale a Berlino. Kopi è stato occupato nel 1990 da Autonomen di Berlino Ovest: è stato il primo caso di persone di Berlino Ovest che hanno occupato abusivamente a Berlino Est.
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Le occupazioni del Køpi
L’edificio ha ospitato una varietà di attività, tra cui un bar, una caffetteria, una sala concerti, un cinema, un infoshop, una palestra, un laboratorio di stampa, una sala prove e una parete da arrampicata. Soprattutto però ha ospitato molte persone, veri e propri residenti. Nel 2016, si contavano 50 persone al suo interno e 50 nella “Wagenplatz”, un cortile vicino dove le persone noleggiavano veicoli, abitandoci. È soprattutto per questo motivo che i rapporti tra il Senato e la polizia da un lato, e il Kopi dall’altro, non sono sempre stati ottimali, portando a numerosi tentativi di sfratto; tentativi culminati nel settembre 2021, quando con un ordine di sgombero si informava i residenti di lasciare la proprietà entro il 15 ottobre. In risposta, 1000 sostenitori hanno manifestato il 3 ottobre, ma i residenti – che quest’anno, si stima, fossero scesi a 30 – sono stati sfrattati.
Leggi anche: Come nacque il movimento delle case occupate a Berlino degli anni ’80 e ’90
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