Wünsdorf, la città proibita all’interno del campo sovietico abbandonato a sud di Berlino
La misteriosa città abbandonata, un tempo grande base militare sovietica nella Germania Orientale, nasconde ambienti tanto tetri quanto incantatori
Impossibile non rimanere ammaliati dal fascino di questa città perduta e quasi dimenticata da tutti. Un tempo ex base militare sovietica, oggi rappresenta uno scenario unico ed enigmatico, alle volte impenetrabile. La natura si è, infatti, rimpossessata delle stanze e dei luoghi, rendendo l’atmosfera del posto veramente unica ed intrigante. Si tratta di Wünsdorf, cittadina a venti chilometri a sud di Berlino, nel bel mezzo di una pineta nella Germania Orientale, dove una statua di Lenin veglia su un edificio austero e spettrale che ha ospitato il Kaiser Willhelm II, i nazisti e i sovietici. La statua si erge sola e le caratteristiche della pietra sono segnate dalle intemperie e dai licheni. La natura ha, infatti, preso il comando in questo luogo deserto.
La storia della Città Proibita
Pochi conoscono la storia di quella che un tempo era conosciuta come la “Piccola Mosca”, la base militare più grande in Europa, composta da 75 mila uomini, donne e bambini sovietici. Il complesso militare abbandonato è rimasto vuoto da quando gli ultimi soldati russi se ne sono andati in seguito alla caduta del muro. Eppure non è stato sempre così. Circa 500 mila truppe sovietiche misero le basi durante la Guerra Fredda, fondando il loro quartiere generale tra la fitta vegetazione boschiva. Il tutto racchiuso dietro un muro di diciassette chilometri, a poco più di un’ora d’auto da Berlino. Costituì l’alto comando dell’Unione Sovietica in Germania e la più grande base fuori dalla Russia fino a quando non fu abbandonata dopo il crollo del comunismo. Oggi i murali dipinti si stanno a poco a poco scrostando dalle pareti. Le piante spuntano dal cemento e la muffa si insinua dappertutto. Ma la storia militare di Wünsdorf ha inizio molto tempo prima di divenire una città presidenziale sovietica. L’intera area fu, infatti, militarizzata dopo la costituzione dell’Impero tedesco nel 1871. Durante la prima guerra mondiale, costruirono la prima moschea tedesca per i prigionieri di guerra musulmani, molti dei quali costretti a combattere per lo stato tedesco. Nel 1935, Wünsdorf divenne il quartier generale della Wehrmacht, le forze armate tedesche. Durante la seconda guerra mondiale fu il quartier generale dell’alto comando dell’esercito tedesco. Basti pensare che l’intera campagna nazista fu guidata dal bunker di comunicazione sotterraneo qui presente. Infine, sotto i sovietici Wünsdorf rimase esclusa dal mondo e divenne la città russa nel cuore della Germania. Godeva di un collegamento ferroviario giornaliero diretto con Mosca. Era anche dotata di panifici, negozi, scuole, un teatro e un ospedale.
Come si presenta la cittadina di Wünsdorf oggi
La statua di Lenin permane una figura solitaria, abbandonata nel settembre 1994 in seguito al crollo dell’Unione Sovietica. Le immagini all’interno della base offrono una visione inquietante del passato. L’orologio principale è rimasto bloccato per anni alle 11:16 del mattino, scolpendo il momento esatto in cui i russi si ritirarono. Passeggiando tra le stanze e i corridoi vuoti, è inevitabile percepire una sensazione strana di presenza spettrale. Ma il complesso abbandonato è al tempo stesso stranamente attraente. La luce che cade sulle pareti sbiadite e sulla vernice sfaldata conferisce un’atmosfera nostalgica all’architettura tétrica. È ancora possibile trovare oggetti abbandonati, come un pianoforte rotto che giace nella polvere. Oggi il sito è gestito dalla società di sviluppo EWZ, con finanziamenti del governo locale. Un gruppo locale si occupa del museo sulla storia del posto e offre visite guidate. Ci sono circa 1.700 appartamenti moderni ricostruiti dalle vecchie caserme dei soldati, e altre 700 unità abitative destinate ad essere sistemate nei prossimi anni. Fino a quel giorno, la statua di Lenin è ferma sul suo piedistallo, a ricordare ai passanti di un’epoca molto diversa, non troppo lontana dal presente.
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Immagine di copertina: The forbidden city, © screenshot da youtube