Potsdamer Platz, la storia della piazza più colpita dal Muro, ma ora rinata
Potsdamer Platz è una delle piazze principali di Berlino, situata nel Tiergarten al confine con il quartiere di Mitte.
La piazza si trova davanti all’ex Potsdamer Stadttor (Porta della città di Potsdam) e all’ex Berliner Zoll und Akzisemauer (Muro fiscale e doganale di Berlino). La nascita della piazza si può fare risalire al 1685, ma la sua epoca d’oro è sicuramente negli anni venti e trenta del novecento. Dalla Seconda Guerra Mondiale fino alla caduta del Muro la piazza ha avuto una storia travagliata fino a diventare il simbolo della ricostruzione di Berlino.
Il cuore di Berlino
All’inizio della sua storia la piazza si configurava solo come un incrocio di strade. Potsdamer Platz era, infatti, il crocevia di tutte le strade commerciali che dall’esterno delle mura arrivavano dentro Berlino. La fisionomia della piazza ha cominciato a delinearsi a partire dal 1871 anno in cui Berlino venne dichiarata capitale della Germania. Potsdamer Platz e la sua vicina, Leipziger Platz, divennero il centro di una città la cui crescita aveva subito un vero e proprio boom. In pochissimo tempo vennero costruiti teatri, bar e negozi. Anche il potere politico scelse Potsdamer Platz come suo quartier generale. La piazza e i suoi dintorni cominciarono a ospitare molti dipartimenti, mentre il parlamento tedesco, il Reichstag, ebbe la sua sede in Leipziger Strasse, proprio dietro Potsdamer Platz. A ovest della piazza sorse il cosiddetto Diplomatenviertel, quartiere dove erano ospitate tutte le ambasciate. Potsademer Platz era diventata il cuore della città di Berlino.
Il periodo d’oro di Potsdamer Platz: gli anni ’20 e ’30
Sicuramente Potsdamer Platz vide il suo periodo d’oro nella decade dal 1920 al 1930. Teatri, bar, cabaret resero la piazza il centro della vita notturna berlinese. Divenne famosa anche per i suoi locali a luci rosse, nonostante la prostituzione fosse severamente vietata a Berlino. Centinaia (se non migliaia) di veicoli transitavano ogni giorno per le strade della piazza. Il 20 ottobre 1924 venne quindi installato il primo semaforo di tutta Berlino, seguito da altri quattro apparecchi costruiti su tutti i lati della piazza. Inizialmente i semafori erano controllati manualmente da un poliziotto che sedeva su una piccola torre di controllo al centro della piazza. Nel 1997 venne costruita una copia di questa torre per celebrarne l’anniversario. L’8 ottobre del 1923, alle ore 20, vi fu la prima trasmissione di una stazione radiofonica tedesca con trasmettitori ad onde medie, la sua sede, era, ovviamente, a Potsdamer Platz.
Gli anni bui: dalla Seconda Guerra Mondiale alla costruzione del Muro
Ma gli anni d’oro di Postdamer Platz erano destinati a finire con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Il Cancellierato del Reich sorgeva nella Voßstraße, di fianco alla piazza. Proprio per la presenza di questo importante edificio, Potsdamer Platz fu martoriata dai bombardamenti dei raid alleati, soprattutto nelle fasi finali della guerra. Quasi tutti gli edifici della piazza vennero rasi al suolo, rendendola un deserto di macerie. Alla fine della guerra Potsdamer Platz si trovava al confine tra il territorio controllato dagli americani e il blocco sovietico. Perse, così, il suo ruolo di centro della vita berlinese rimanendo completamente abbandonata. Con la costruzione del Muro nel 1961 Potsdamer Platz venne letteralmente divisa in due. Da una delle piazze più belle d’Europa divenne una terra di nessuno.
«Non riesco a trovare Potsdamer Platz. No, credo sia qui, no non può essere perché a Postdamer Platz c’era il caffè Josty. Era una piazza animata. Ma non mi do per vinto, finché non riesco a trovare Potsdamer Platz»
Sono queste le parole pronunciate da Homer, uno dei personaggi che compaiono nel film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders del 1987. Il regista riesce a descrivere perfettamente la situazione di Potsdamer Platz durante gli anni del Muro. In una delle scene più famose della pellicola si vede l’anziano camminare in un deserto di sterpaglie. E’ il luogo in cui sorgeva Postdamer Platz. Nei ricordi di Homer, la piazza era un crocevia in cui si incontravano persone e dove si poteva godere dei divertimenti nei locali che la animavano. L’anziano non riconosce, in quella spianata incolta, il luogo in cui aveva passato parte della sua giovinezza. Sono lontani i tempi in cui si sedeva al caffè Josty, uno dei locali più famosi della piazza, punto di incontro di molti artisti. Anche questo locale era stato distrutto durante la guerra.
La rinascita di Potsdamer Platz dopo la caduta del Muro
Probabilmente il vecchio Homer non riuscì a vedere la rinascita della sua piazza dopo la caduta del Muro. Dal 1990 Potsdamer Platz venne completamente ricostruita, simbolo di quella Nuova Berlino che doveva rinascere dopo il periodo buio della divisione. La prima manifestazione che si svolse nella piazza, il 21 luglio 1990, fu il grandioso concerto tenuto dall’ex Pink Floyd Roger Waters. Nell’immensa spianata si raccolsero oltre 350000 persone, pronte a festeggiare il crollo del Muro e la ritrovata unità. L’artista inglese raccolse l’adesione di molti ospiti internazionali, compresi alcuni cantanti e gruppi tedeschi come, ad esempio, gli Scorpions, Ute Lemper e la Berlin Symphony Orchestra. Venne suonato, non a caso, tutto l’album The Wall dei Pink Floyd. Nel 1991 il Senato di Berlino lanciò un bando di concorso per la ricostruzione della piazza. Venne vinto dagli architetti Heinz Himmler e Christoph Sattler di Monaco. Anche altri architetti di fama mondiale parteciparono, coi loro progetti, alla ricostruzione di Potsdamer Platz. Tra gli altri, anche l’italiano Renzo Piano portò la sua architettura Hi-Tech al centro della piazza, progettando la torre Debis. Uno dei punti nevralgici della nuova Potsdamer Platz è sicuramente il Sony Center, futuristico complesso di edifici realizzato dall’architetto Helmut Jahn. Al suo interno, nella stessa posizione in cui sorgeva e con gli stessi arredi dell’epoca, viene ricostruito il caffè Josty. Oggi anche il vecchio Homer potrebbe riconoscere la ‘sua’ Potsdamer Platz.
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Foto di copertina: Potsdamer Platz ©CC0