Niente case, come Berlino ha deciso di sfidare la mafia araba (o turca)
Gli immobili confiscati a un clan criminale arabo-tedesco saranno adibiti ad uso pubblico
Secondo quanto dichiarato dalla Rot-Rot-Grün, coalizione tra SPD, Grüne e Die Linke, le 77 proprietà berlinesi sequestrate a un noto clan criminale nel luglio 2018 diventeranno ora di proprietà comunale. Sebastian Schlüsselburg, perito legale della Die Linke, ha affermato infatti che l’intenzione della coalizione non sarebbe quella di mettere all’asta gli edifici, bensì di riutilizzarli per il bene comune.
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Le parole delle autorità competenti
«Abbiamo eseguito tutta una serie di ordini di perquisizione e sequestro con l’ausilio del pubblico ministero e della polizia», ha comunicato il Senatore per la Giustizia di Berlino Dirk Behrendt (Grüne). «Si tratta in particolare delle 77 proprietà del clan arabo-tedesco rilevate l’estate scorsa». Gli immobili confiscati, secondo il progetto della SPD, dei Grüne e della Die Linke, potrebbero esser destinati alla proprietà pubblica o ad associazioni edilizie comunali. Inoltre, secondo quanto annunciato da Schlüsselburg, ci saranno più controlli e una maggiore attenzione da parte del Pubblico ministero, gli Uffici giudiziari e gli investigatori riguardo il riciclaggio di denaro che si cela dietro il settore immobiliare a Berlino.
L’antefatto
Tutto ebbe inizio nel 2014, quando il clan fece irruzione in una Sparkasse a Mariendorf, derubando quasi dieci milioni di euro. Da quel momento uno dei familiari del clan incominciò a investire nell’edilizia, comprando un’ingente quantità di immobili nella capitale tedesca. Tuttavia, risultava chiaro che il denaro utilizzato non poteva provenire da azioni legali, dato che l’acquirente in quel periodo non percepiva ufficialmente alcun reddito. Grazie a quel passo falso, gli investigatori, dopo una minuziosa indagine sui movimenti contabili, sui registri immobiliari e sull’utilizzo degli edifici, sono riusciti a colpire uno dei più potenti clan arabo-tedeschi di Berlino. Ad oggi la Procura della Repubblica e l’Ufficio Statale per le Indagini Penali hanno eseguito ben 62 sentenze giudiziarie e sottratto ai criminali più di 350000 euro.
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Immagine di copertina: Polizia, ©Mike Powell, CC0