La Germania vuole legalizzare il gioco online
Per legalizzare il gioco online la Germania introduce un Trattato Interstatale.
Il gioco d’azzardo, nelle sue diverse forme, per alcuni cittadini è una vera e propria malattia. Per tutelare i giocatori, la Germania ha indetto un Trattato Interstatale sulle scommesse online. Non è la prima volta che cerca di adottare una normativa sull’argomento. Quella presentata il 21 marzo di quest’anno è stata revisionata per la terza volta. Se il disegno di legge venisse accettato, entrerà in vigore in tutti gli Stati Federali a partire dal prossimo anno. Il trattato si concentra esclusivamente sulle scommesse sportive online e le licenze necessarie per offrire un servizio protetto. L’obiettivo è quello di regolarne l’utilizzo e la tassazione.
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Gli Stati Federali si sono incontrati per sottoscrivere l’accordo
Questo 21 marzo i vari rappresentanti degli Stati Federali si sono incontrati per discutere sul gioco d’azzardo online e trovare un accordo adottabile per tutti. Chi deciderà di offrire tale servizio dovrà sottostare a nuove regolamentazioni in vigore dal 1 gennaio 2020. L’unico Stato Federale ad avere già delle licenze è Schleswig-Holstein, situato a nord della Germania, vicino alla Danimarca. Se il nuovo regolamento entrerà in vigore potrà rinnovare i suoi permessi e continuare con la sua disposizione fiscale. Il gioco d’azzardo non è amministrato da tempo a causa dei contrasti interni sull’argomento. Per questo motivo, il mercato online delle piattaforme non autorizzate è numeroso. Qualsiasi promotore di giochi di questo tipo, come per esempio i giochi da casino di NetBet, deve essere in possesso di una licenza a norma che rispetti alcune regole di base.
Una parte importante dell’accordo prevede le tassazioni
Secondo uno studio dell’Università di Hohenheim, gestito del professor Tilman Becker, le scommesse sportive illegali ammontano a 7 miliardi di euro l’anno e per questo si ritiene necessario introdurre delle tassazioni contro il dilagarsi del mercato nero. A riguardo, ci sono delle tensioni tra Stati Federali. Alcuni sono contrari all’introduzione di un sistema di tassazione perchè non considerano i profitti del gioco d’azzardo guadagni regolari, a meno che non si giochi professionalmente. Contro chi crede che basti registrare la somma delle vincite delle scommesse al Job Center, c’è chi pensa sia necessario darne una percentuale allo Stato. Ancora non è stata rivelata nessuna informazione sulla decisione. Se non dovesse essere trovato un accordo, le nuove normative verranno prorogate per un paio d’anni.
Il gioco d’azzardo esiste da più di quello che si crede
I primi a incidere l’immagine di un dado e dare prova dell’esistenza del gioco d’azzardo sono stati gli Egizi. Esistono documentazioni di scommesse per soldi già dal 2000 A.C. La Cina, attorno al 500 A.C, è stata precorritrice delle scommesse sportive tra animali e uomini. Anche l’invenzione della carta permise uno sviluppo veloce e “portatile” di attività ludiche, sempre con scopo di lucro. In Europa, il gioco d’azzardo si è sviluppato sul finire del sistema feudale. Le condizioni economiche della popolazione erano più alte, la società più benestante. La maggior parte di quelli conosciuti come attuali giochi da casinò, compreso il poker, nascono durante il Rinascimento, tra il XIV e XVII secolo. Tra i più antichi casinò del mondo c’è quello di Venezia. Creato nel 1638, dopo quattro secoli, è ancora tra i più attivi. Ci sono scommesse dove bisogna affidarsi alla sorte e altre dove i giocatori più abili possono influenzare i risultati. Dagli anni ’90 in poi è possibile sfidare la fortuna su internet. L’introduzione delle scommesse online ha reso i giocatori più indipendenti e offerto opzioni a volte vantaggiose. Maggiore riservatezza rispetto ai casinò fisici e tempistiche flessibili.
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