I 10 leggendari pasti dello studente italiano in Erasmus
Lo studente italiano in Erasmus si ciba come può. Cerca di mantenere vive le proprie tradizioni, ma i numerosi impegni (feste, concerti, passeggiate con altri Erasmus, a volte l’università) non gli permettono sempre di cucinare come si deve
Nascono così i piatti d’emergenza dello studente italiano in Erasmus, quelli che costano poco e sono pronti in una decina di minuti. Il connubio perfetto fra tradizione ed innovazione, gusto e rapidità. Abbiamo preparato per voi una lista dei 10 piatti che lo studente italiano in Erasmus ha sicuramente cucinato almeno una volta. Io ho avuto il piacere di sperimentarli durante il mio Erasmus in Spagna, riproponendoli poi nel resto dei miei viaggi. Quali avete già provato?
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10- Minestre liofilizzate
Ne esistono di vari tipi: ai funghi, al pollo, alle verdure, e in generale con qualsiasi cosa si possa immaginare una minestra. Costano poco e per prepararle basta aggiungerci dell’acqua e scaldarla. Le minestre sono di solito preferite dallo studente italiano in Erasmus in paesi nordici, dove il freddo favorisce la preparazione di zuppe e piatti caldi. La mia preferita era la zuppa “primavera”, mangiata in tutte le stagioni tranne che in primavera.
9- Il kebap
Non è direttamente cucinato dallo studente, ma è una delle soluzioni più utilizzate dall’Erasmus con pochi soldi e voglia di spadellare. Spesso il “kebabbaro” più vicino a casa conosce lo studente per nome e spera che questo si fermi a mangiare il piatto sul posto, per una piacevole chiacchierata. Il mio kebabbaro di fiducia, in Spagna, mi preparava il kebab senza carne, anche se l’idea andava contro i suoi principi. L’ultima settimana del mio soggiorno mi diede un 30% di sconto sulle pietanze. Venne anche alla mia “despedida”, la festa d’addio prima di tornare in patria.
8- “Non ci penso, quindi non ho fame”
Ebbene sì, capita anche questo. Quando il portafogli langue per le troppe serate passate a bere e festeggiare la vita, lo studente Erasmus può decidere di rinunciare al pasto. Sono casi estremi e spesso risolvibili con autoinviti in case altrui, o con colazioni fatte a orario di pranzo. Ma può capitare. Se proprio non è possibile mangiare, lo studente cercherà di dormire il più a lungo possibile per non sentire la fame, o investirà le scarse finanze in birra, bibita rinfrescante che riesce a dare una sensazione temporanea di pienezza. Il trucco, comunque, è non pensarci: la fame passerà nel giro di qualche ora. Io tornavo verso le 7 del mattino a casa, filavo a letto direttamente e mi svegliavo intorno alle 16. Bevevo un caffè e aspettavo l’ora di cena.
7- Latte e biscotti o latte e cereali
Lo studente italiano in Erasmus svogliato ripiega spesso su prodotti utilizzati normalmente per il pasto mattutino, consumandoli invece per cena. La ricetta è semplice: una volta versato il latte si aggiungono i biscotti o i cereali, ed il pasto è pronto. Gli studenti più organizzati aggiungono il Nesquik, che regala al piatto – o meglio, alla ciotola – zucchero e felicità. Per l’Erasmus in Germania immancabili restano i biscotti Keks, 99 centesimi di pure emozioni. Se il latte manca l’alternativa sarà il tè, ovviamente accompagnato da pietanze dolci di vario tipo, rigorosamente poco costose. Io in Spagna compravo i biscotti Principe, che ho ritrovato anche in Germania. Appena sotto casa c’era un negozio gestito da un ragazzo cinese, con cui ho stretto amicizia. L’ultimo mese di Erasmus mi bastava entrare in negozio per ritrovarmi i biscotti in mano.
6- Insalate
Per lo studente Erasmus che vuole mantenere la linea le insalate sono la soluzione. L’arte di unire gli ingredienti mi ha garantito la creazione di insalatone sempre diverse e che non mi hanno mai stancato. Ottima l’insalata con il tonno, ingrediente maestro della nostra cucina Erasmus, ma anche quella con la mozzarella, con i ceci o con le uova. Io giocavo spesso con l’abbinata feta e olive, compiacendo i miei compagni di Erasmus greci. Se manca l’insalata si può mangiare solo la mozzarella o solo il tonno, ripiegando poi su un dessert (i biscotti Principe sopra citati).
5- Il cibo “post sbronza”
Lo studente italiano in Erasmus, quando è sbronzo (o subito dopo) è disposto a mettere da parte molti dei suoi dogmi e aprirsi alla cucina estera senza se e senza ma. In questi casi l’importante non è ciò che suscita appetito, ma ciò che si ha più facilmente sotto mano o a causa dei coinquilini locali o perché lo si è comprato, già preparato e confezionato, al supermercato. Di conseguenza cambia di paese in paese: in Spagna è la tortilla di patate, in Germania il curry-wurst, in Portogallo diventa pao com chorizo. Tutti ottimi metodi per riprendersi dal consumo eccessivo di alcolici.
4- Prodotti sottovuoto e cibi in scatola
Salumi, formaggi, e compagnia bella. Durano tanto in frigo e possono salvare la vita. Permettono la creazione di ottimi toast e panini. Tipico del barbecue in compagnia o delle cene in solitaria in Germania è la Krauterbaguette: si scalda in forno o con il grill per 7-8 minuti, et voilà, il fabbisogno di lipidi giornaliero è garantito. Io in Spagna creavo una versione hipster di panino tostando il pane integrale e mettendoci sopra philadelphia e avocado. Questo solo perché l’avocado era a 99 centesimi, e la philadelphia quasi sempre in offerta. Lo studente italiano in Erasmus è pronto anche a questo.
3- Cous cous o riso in bianco
Lo studente italiano non ha problemi a provare piatti internazionali, soprattutto se costano poco e si possono preparare in pochi minuti. Ecco che nascono così svariate versioni di cous cous, piatto semplice da preparare e molto veloce (una volta versata l’acqua calda l’attesa non supererà i 5 minuti). Come per la pasta, l’abbinamento più conosciuto è quello con il già citato tonno, grande must di tutte le dispense degli Erasmus, persino di quelli che fuori di casa dicono di essere vegetariani. Il sugo di pomodoro fa spesso concorrenza, ma nella mia esperienza ho visto anche casi più elaborati di cous cous con verdure o cous cous con ceci. Il riso in bianco è un’altra alternativa economica e sbrigativa: può essere condito con un goccio di olio e, se presente, del parmigiano, a meno che non siate come quella mia amica francese che una volta mi ha servito riso in bianco ed arachidi. “Scusa, non ho altro in cucina” mi disse mentre, posandomi il piatto: risposi di essere allergica alle noccioline.
2- Pizza surgelata
Anche se siete nati a Napoli e Michele è vostro zio, dopo alcune settimane di vita Erasmus la pizza surgelata della Cameo diventa ai vostri occhi cucina gourmet. E questo sempre che non siate già alla fase in cui anche la pizza burger comincia a diventare qualcosa di ipotizzabile. Ho visto coinquilini creare mix di straordinaria creatività e stravaganza: pizze al ketchup, pizze con salsa barbecue e ovviamente pizze all’ananas. Ho sentito frasi come “la pizza senza il ketchup non l’ho mai provata” o “se non ci metti la carne sopra, non è pizza” (io non mangio carne, quindi a quanto pare non ho mai assaggiato la pizza).
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1- Pasta al tonno
Un must italiano. Che siano spaghetti, mezze penne o farfalle, la pasta è una soluzione veloce e sempre soddisfacente e ancora di più lo è quella con il tonno in scatoletta come condimento. L’olio in questo caso non è necessario, basta mettere direttamente quello presente nella scatoletta. Parlando di condimenti, ho notato che tutti gli Erasmus italiani non risparmiano per comprare l’olio extravergine d’oliva, a volte entrando in conflitto con i coinquilini che non capiscono l’importanza di tale ingrediente in cucina. Se il paese non ne ha di buona qualità, lo studente italiano in Erasmus provvede a farsi mandare un pacco da mamma e papà. Con l’olio non si scherza. Un mio amico di Roma che ha fatto l’Erasmus a Granada mi ha raccontato che i suoi coinquilini spagnoli conservavano l’olio d’oliva usato per fritture. Lo rimettevano nel barattolino dei ceci in attesa di una nuova tortilla.
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Foto di copertina: © congerdesign, Pasta, CC BY-SA 0.0