In Germania una mamma ha chiamato la polizia perché suo figlio e una bambina di tre anni stavano litigando
Litigio tra bambini, interviene la polizia per calmare le acque
Quando due parti non trovano un accordo, spesso si ricorre all’intervento delle autorità. Mercoledì 5 dicembre 2018, però, la polizia di Amburgo ha ricevuto una chiamata molto insolita. Una mamma di Amburgo ha richiesto l’intervento della polizia per risolvere il litigio tra il figlio e una compagna di scuola. I due bambini, entrambi di 3 anni, stavano litigando all’uscita dall’asilo perché entrambi volevano giocare con un triciclo. La polizia, dopo aver risolto la questione, si è limitata a ribadire che certi litigi sono normali e che certe situazioni devono essere risolte autonomamente.
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L’intervento della polizia
Secondo quanto riportato dalla Deutsche Welle, la madre ha chiamato la polizia perché era esasperata. Il figlio e una compagna di classe stavano litigando per giocare con un triciclo e non volevano calmarsi. Non riuscendo a trovare una soluzione, la madre ha quindi composto il 110 (numero d’emergenza tedesco) e una volante è stata inviata sul posto. «C’erano urla e graffi» ha riferito la donna all’emittente NDR (Norddeutscher Rundfunk), che l’ha intervistata. Nell’accaduto è stata coinvolta anche la direttrice dell’asilo, che ha confermato al giornale locale Hamburger Abendblatt la presenza di graffi sulla faccia di uno dei bambini. Ha però sottolineato che la presenza degli agenti per una questione del genere fosse imbarazzante.
La conclusione
Secondo Tellerreport, gli agenti della volante inviati sul posto sono stati in grado di risolvere la questione a parole, ovviamente, e in poco tempo. Una volta calmate le acque, la polizia si è limitata ad ammonire la madre, sottolineando che l’intervento della polizia è riservato alle emergenze. Una questione molto delicata, che però può essere causa di gravi equivoci. Un episodio simile si è verificato quasi un anno fa sempre in Germania, quando una bambina tedesca ha creato un falso allarme.
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Photo: © Soledadsnp, Bambini, CC0