10 brutte sorprese che attendono chi accende la televisione italiana a Natale dopo un po’ di tempo all’estero
Negli ultimi anni con l’avvento del digitale terrestre e delle pay per view l’offerta televisiva è aumentata sensibilmente. I canali a disposizione sono tanti e qualcosa di minimamente interessante è quasi sempre possibile trovarlo. Ciò non toglie che chi da alcuni anni vive all’estero e solo sporadicamente, quando torna in Italia, accende la televisione, possa rimanere scioccato da alcuni dettagli e/o immagini facendo zapping tra le reti principali. Vuoi perché con internet e lo streaming è cambiato l’utilizzo della televisione, vuoi che la televisione generalista ovunque -viva una china discendente, non solo in Italia, ecco però le 10 brutte sorprese che attendono chi accende la televisione italiana a Natale dopo un po’ di tempo all’estero.
10-Paolo Bonolis continua a fare il presentatore a colpi di battute e scenette volgari. Peccato, un tempo era un bravo e simpatico presentatore a cui tutti quelli che sono cresciuti guardando Bim Bum Bam erano affezionati. Passano gli anni, ma non si riprende più. Peccato.
9-Pippo Baudo fa l’opinionista a Ballarò (puntata del 23 dicembre)
8-Renzi sta ovunque. Si criticava tanto – e a ragione – Berlusconi, ma Renzi forse fa di meglio visto che non si nega nulla. Non vuole solo giornalisti accomodanti, ha la presunzione di potere mettere tutti nel taschino e così eccolo ospite a programmi di destra, di sinistra, di centro, radiofonici e televisivi. Se per strada lo prova a fermare Teleroma56 lui non si fa pregare, anzi ringrazia. Vero Premier 2.0.
7-MTV non passa più né musica né programmi musicali, ma solo reality show peraltro a prima vista orribili. I titoli? 16 anni e incinta, A scuola di Emozioni, Alaska e Mario, 16 anni e incinta Italia, Are you the One? Audrina, Case Pazzesche, Club Privè – Ti Presento i dogo, Diario di una nerd Superstar, Giovani sposi, Ginnaste – Vite parallele, Se mi posti ti cancello, Follie ai fornelli e, last, but not least, I soliti Idioti, un programma il cui successo è direttamente proporzionale alla tristezza che viene quando si pensa che ci sono propri – giovani – connazionali che ridono guardandolo.
6- Bruno Vespa ha scritto un libro sugli italiani voltagabbana.
5-Gigi Marzullo, le sue frasi a singhiozzo e le sue mani puntate sugli intervistati, continua a condurre Cinematografo, l’unica trasmissione di cinema della Rai che parli delle uscite della settimana.
4-Notizie, notizie, notizie. C’è sempre un telegiornale che sta per iniziare o per finire, le notizie – sempre le stesse, sempre, o quasi, con lo stesso taglio – vengono proposte ovunque e a qualsiasi ora. Nonostante la crisi e la fine della prima Repubblica, le tre reti Rai continuano ad avere tre redazioni diverse per i rispettivi telegiornali. Tutto viene fatto x 3 e questo senza calcolare RaiNews. Postulato: i tg continuano a confezionare quel servizio “lenzuolo” in cui, nel giro di un minuto, riportano cosa hanno detto i vari portavoce di partito sul tema del giorno. Un servizio di una bruttezza unica che persiste a prescindere da testata e direttori. Possibile non si riesca a fare un telegiornale diverso?
3-Il Tg1 ha una sigla che sembra uscita da un film di Tim Burton. Una volta che l’ascolti ti viene voglia di fare ricerche e così scopri che l’ha firmata Nicola Piovani con tanto di squilli di tromba da grande scelta editoriale. A te però sembra Danny Elfman. E dopo la presentazione delle notizie ti aspetti che entrando in studio, a leggerle, ci sia Johnny Depp nei panni di Francesco Giorgino. Allora sì che anche le immancabili news sul meteo diventerebbero inquietanti.
2-Si parla sempre di cucina. Un tempo le trasmissioni di cucina erano solo verso l’ora di pranzo, ora sono ovunque. Appena svegli, a mezzogiorno, a metà pomeriggio, in prima e seconda serata. Tutti cucinano e tutti parlano di tutto in cucina. Di politica, di sport, di costume. Vuoi fare pubblicità al tuo nuovo libro/album/film? Non ti fai più intervistare davanti ad una libreria o accanto ad un palco o all’uscita di un cinema, no, vai nella cucina di Antonella Clerici e mentre tagli la forma di un agnolotto di pasta all’uovo cerchi di parlare di quanto allegra sia la tua pellicola fatta su una coppia sposata che si fa reciprocamente le corna. La mattinata del 24 su La7 c’era Benedetta Parodi che faceva fare il ciambellone ai tre figli davanti a Fabio Caressa (che contestualmente hai scoperto essere il marito della Parodi) che incitava il più piccolo, il maschietto, a gridare un “dai, dai, dai!” da stadio alla sorella che girava il cucchiaio nella crema. Esiste persino una trasmissione dedicata alla preparazione dei pasti per i cani. Uno schiaffo alla crisi (e alla decenza).
1-Sulle reti generaliste non ci sono più film in prima serata. Zero, o quasi. Quando nacque la RAI in Italia si disse che non uccideva il cinema, ma lo aiutava. Più gente poteva così gustarsi film di registi che, forse, la volta dopo avrebbero seguito su grande schermo. Ed effettivamente per un po’ andò così. Ora, anche grazie alle serie tv, quel passaggio televisivo che un tempo fruttava soldi e visibilità anche a piccole produzioni di piccoli film, non è più garantito, E quando accade viene seguito da un pugno di spettatori. Gli altri, purtroppo, non sono più abituati a stare un’ora e mezzo concentrati su qualcosa che cerca di essere “arte”. E anche se ci provano, la pubblicità li distrae ogni 5 minuti.