Quanto funzionava bene il riciclaggio nella Germania dell’Est: un modello da imitare ancora oggi
All’epoca della Repubblica Democratica Tedesca si riciclava di tutto: copertoni delle automobili, capi di vestiario, bottiglie, metallo, carta, lattine e anche rullini di macchine fotografiche
Chi riconsegnava materiali affinché venissero riciclati veniva ricompensato dai centri di raccolta con qualche spicciolo. Che il sistema di raccolta, smistamento e riciclo in Germania sia molto efficiente, non è certamente un mistero, basti pensare alla popolarità del Pfand, il vuoto a rendere: ogni bottiglia, sia essa in vetro o plastica, ha un valore in sé, il Pfand appunto, che viene pagato all’acquisto e restituito al cliente alla riconsegna del contenitore volta al suo riciclo. Che questo successo del Pfand nella Germania di oggi abbia radici nella fortuna del sistema di riciclo della DDR?
Il sistema SERO
Già nel 1949, anno della nascita della DDR, esisteva un sistema efficacissimo di raccolta e smistamento di rifiuti. Questa modalità di riciclo venne tuttavia sostituita dal programma SERO Kombinats (abbreviazione per VEB Kombinat Sekundär Rohrstofferfassung) che si rivelò ancora più utile dal punto di vista economico in quanto prevedeva la presenza di piccoli centri adibiti alla raccolta di materie prime secondarie, come vetro, carta, cartone e tessuti. Per i materiali metallici c’era invece il programma MAB (Kombinat Metallaufbereitung), mentre il recupero di imballaggi di plastica cominciò a essere significativo a partire dagli anni ’80 per far fronte all’improvvisa carenza di greggio.
I motivi
Le ragioni che portarono alla nascita del SERO erano principalmente di natura economica: l’economia pianificata della DDR si trovava infatti costantemente in una condizione di carenza di valuta estera e materie prime. Il sistema SERO rappresentava dunque un modo di recuperare le proprie materie prime secondarie. La “ricompensa” che veniva destinata ai cittadini che restituivano vecchi materiali rappresentava un incentivo economico alla raccolta. Inoltre non tutti i cittadini del blocco sovietico erano muniti di automobile, il che rendeva necessario che i centri fossero distribuiti capillarmente su tutto il territorio. Col tempo il programma raggiunse un successo tale che nella sola Berlino Est si contavano 154 centri di raccolta per un totale di ben 500 persone.
Prezzi
Alcuni dei prezzi di acquisto SERO (1985)
Giornali e riviste: 0,30 M / kg
Carta mista e cartone, libri: 0.20 M / kg
Quaderni senza copertina: 0,50 M / kg
Rifiuti tessili: 0,50 M / kg
Bottiglie verdi: 0,05 M / pezzo
Bottiglie bianche: 0.20 M / pezzo
Occhiali: 0.05 M / pezzo
Rottami di acciaio: 0,12 M / kg
Rottami di alluminio: 1,80 M / kg
Zinco: 1,60 M / kg
Rottami di rame: 2,50 M / kg
Rottami di piombo: 1,80 M / kg
Flaconi spray: 0.10 M / pezzo
Le implicazioni culturali
Il SERO Kombinat divenne così popolare ai tempi della DDR al punto di condizionare molti aspetti della vita sociale: i cittadini della ex Germania Est si impegnavano con passione a smistare e catalogare i rifiuti; nei corridoi delle scuole venivano appesi diagrammi con tutti i dati di raccolta divisi per classi e studenti; negli asili i bambini venivano incoraggiati a raccogliere ghiande e castagne per nutrire gli animali selvatici. Il motto era “Materie prime – da noi – per voi. I punti di raccolta vi aspettano”. La raccolta di materiali usati avvenivano spesso nell’ambito di iniziative di solidarietà con Paesi come il Vietnam, il Mozambico o l’Angola. Dopo la riunificazione il SERO venne sostituito con il Duales System Deutschland GmbH, molti centri vennero chiusi, altri venduti a privati.
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Foto di copertina: Kinder sammeln Altstoffe © Hirndorf, Heinz CC BY-SA 3.0 DE