Manifestaurant, il ristorante italiano segreto di Berlino a cui arrivi solo con il passaparola
L’idea di successo di due giovani cuochi italiani a Berlino
Cucina e cultura: è il connubio ricercato da Manifestaurant, progetto di Nicolas Avolos e Antonio di Santo, due chef pugliesi a cui stava stretto il lavoro di cuoco. E così, dopo anni di lavoro in cucine di locali altrui, hanno deciso dare vita ad una propria attività. Non il solito ristorante, bensì un pop-up ristorante che ha vita solo alcuni giorni della settimana (normalmente il weekend) spesso in un locale di Kreuzberg, ma non solo.
«Manifestaurant non è un semplice ristorante, ma posto dove dare spazio alle idee»
«Il menu cambia di volta in volta. Le nostre proposte? Raviolo “Tom Kha” di gamberi e zafferano. Tagliatelle con tartufo e asparagi thai. Merluzzo con crema di peperoni arrostiti. Branzino farcito di un battuto di pomodorini con olive e capperi casrtamellati. Spalla di vitello con le patate dolci e i fritti della tradizione italiana rielaborati in maniera gourmet. Tanti ingredienti di qualità, sempre combinati in maniera originale e non solo italiano. Viaggiamo molto e ogni nuova meta è occasione per nuove rielaborazioni». Il loro approccio originale e creativo. Il ristorante, aperto a gennaio 2017, attira decine di berlinesi ogni settimana. Come ci arrivano? «Il nostro Manifestaurant non ha una sua pagina Facebook. Abbiamo un sito con parte del menu. Bisogna registrarsi lì per sapere dove avverrà la cena. Comunichiamo anche attraverso newsletter e passaparola. Due sole stanze, cucina e sala, adiacenti l’una all’altra ed entrambe accessibili a chiunque. C’è persino un sofà davanti ai fornelli per i più curiosi. Vogliamo che i nostri clienti percepiscano un clima di convivialità. Ci sono pochi coperti, giusto una ventina. Si deve provare il piacere di mangiare in compagnia, al di là delle distanza tra i tavoli e le sedie, come in una vecchia osteria»
“Food For Your Ears”, una performance culinaria e artistica
Manifestaurant ha due anime. La prima è quella delle serate a Kreuzberg, l’altra si chiama “Food For Your Ears”. Unisce il cibo allo show cooking e a performance artistiche scegliendo location anticonvenzionali. Come l’ex teatro poi cinema e ora showroom di arredamenti vintage Urban Industrial. «È un evento che richiede grandi sforzi di organizzazione, ma ci piacerebbe riuscire a riproporlo ogni due/tre mesi. Durante il primo appuntamento abbiamo cucinato su un palco davanti a 60 invitati. Giochiamo con luci e lampade di diverso colore mentre un musicista trasforma ogni nostro movimento in cucina in un suono di musica elettronica da amplificare nel resto della sala. Per ora abbiamo lavorato con Ruhig, un artista di Matera. L’idea è quella di creare un tappeto musicale formato dai suoni della serata, combinare i rumori dei fornelli con la creatività culinaria. Il servizio ai tavoli fa parte dello show. C’è molto personale mentre le portate sono normalmente quattro».
L’arrivo a Berlino di Nicolas e Antonio
Nicolas e Antonio hanno studiato all’istituto alberghiero di Assisi, pur essendo entrambi di origini pugliesi. Diventati amici, sono partiti per Berlino nel 2005 alla ricerca di nuove sfide e stimoli. «In Italia le licenze per aprire un’attività sono costose e richiedono pratiche burocratiche molto lunghe. Berlino, invece, ci ha offerto grandi opportunità, permettendoci di sperimentare ai fornelli e cucinare con creatività. Abbiamo lavorato a lungo per molti ristoranti, ma quando è diventata la norma che ci venisse chiesto di cucinare a domicilio nelle case dei nostri stessi clienti, abbiamo pensato che fosse venuto il momento di aprire la nostra attività. Così è nata già nel 2014 l’idea di Manifestaurant».
Servire i tedeschi a tavola…
«La Germania è un Paese con pochi ortaggi e frutta paragonata all’Italia. Clima e terreno condizionano la cucina più di qualsiasi altra variabile. Se da noi stare a tavola è parte integrante della cultura, i tedeschi sono abituati a pensare prima di tutto a saziarsi, a prescindere dalla qualità. Sono bravi ad organizzare e a creare meccanismi. L’arrivo di tanti stranieri e la curiosità degli stessi tedeschi sta cambiando lo stato delle cose. C’è molta creatività anche tra i tedeschi. Noi cerchiamo fusioni interessanti. Il pubblico berlinese, che significa tanto tedesco quanto internazionale tout court, sembra apprezzare questo nostro modo di vedere e fare le cose».
Manifestaurant
info@manifestaurant.de
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