Let’s call it a day: a Berlino il teatro racconta l’insonnia sociale del nostro tempo
Messaggi ad ogni ora del giorno e della notte, vite sociali senza respiro, social network che attaccano da ogni parte e ci obbligano ad una sorta di ottimismo perpetuo e cui non si può sfuggire: non riusciamo ad andare a dormire.
Let’s call it a day, la piéce teatrale (in lingua inglese) di Hila Golan, Niva Dloomy and Ariel Nil Lev, al Theaterdiscounter di Klosterstr. 44, a Mitte, sino a sabato 22 novembre e poi ancora dal 2 al 4 dicembre, si concentra sulla nostra società di insonni e perennemente in contatto con il mondo, raccontando le storie di individui che lottano contro l’incapacità di andare a dormire, un fenomeno globalizzato del nostro tempo.
Le favole di Hans Christian Andersen, soprattutto nell’esplorazione fiabesca dei temi del „diverso“ e dell’incertezza esistenziale, sono un riferimento, nemmeno troppo velato, del trio di origine israeliana, che durante la scorsa stagione aveva incantato il pubblico con il tenue racconto d’amore di Save your love.
Una grande pila di materassi, sempre più grande, dovrebbe aiutarci, insieme a lezioni di yoga, una seduta di massaggi giapponesi ed un corso di tecniche per il rilassamento, eppure nulla, un’inquietudine generale si è ormai impadronita delle nostre giornate e ci tiene svegli, la disponibilità costante rispetto al lavoro ed alle persone che conosciamo ci allontana anche solo dall’ ipotesi di poter definitivamente staccare: dormire non è possibile.
Divertente e profonda, la rappresentazione di Let’s call it a day è un concentrato di dialoghi e atmosfere che con il passare dei minuti si fanno sempre più imprevedibili e sofisticate, in un ritmo costruito intorno al lavoro scenografico di Christian Maith e Maya Printz ed alle musiche low tech di Eli Fabrikant.
Let’s call it a day – A Bedtime story for a sleepless society
Dal 19 al 22 Novembre e dal 2 al 4 dicembre
IN INGLESE
Theaterdiscounter, Klosterstr. 44, Mitte,
U-Bhf Klosterstr.
Biglietti 13/8 euro