Ecco come il governo tedesco avrebbe finanziato la campagna Clinton
Il governo tedesco è stato accusato di aver interferito nelle elezioni degli Stati Uniti in seguito alla pubblicazione, da parte della Fondazione Clinton, di una lista dei donatori che hanno contribuito alla sua campagna elettorale. Il Ministero federale tedesco dell’Ambiente è tra i donatori con un finanziamento che oscillerebbe tra uno e cinque milioni di dollari. Il denaro è stato donato alla fondazione nel terzo trimestre del 2016, dunque nei mesi decisivi che hanno portato alle elezioni di novembre, in cui Hillary Clinton è stata sconfitta di stretta misura dall’avversario repubblicano Donald Trump.
Die Welt è stato il primo quotidiano tedesco a diffondere la notizia chiedendo per quale motivo il governo tedesco avrebbe erogato dei fondi per sostenere la campagna elettorale di Hillary Clinton. Vera Lengsfeld, attivista per i diritti del cittadino ed ex deputato della CDU (Unione Cristiano-Democratica, nonché partito della Merkel) ha affermato in un post sul suo blog che «il contribuente tedesco avrebbe a sua insaputa finanziato la campagna elettorale della Clinton».
Le reazioni. Il governo tedesco ha categoricamente negato questo tipo di accuse. Il portavoce della Cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, ha postato un tweet sulla sua pagina affermando che «il denaro era destinato a un’iniziativa internazionale sul clima e la Fondazione Clinton rappresentava solo un partner del progetto». Una portavoce del Ministero federale tedesco dell’ambiente, Barbara Hendricks, ha inoltre spiegato a Die Welt che il denaro aveva lo scopo di promuovere progetti a sostegno della silvicoltura e della rinaturalizzazione in Africa orientale, che vengono effettuati dalla Fondazione in Kenya ed Etiopia. «La nostra esperienza con la Fondazione Clinton è stata positiva fino a questo punto ed i controlli dei progetti non hanno avuto alcun tipo di obiezione», ha concluso Hendricks. Il Ministero ha illustrato anche alla Deutsche Welle l’utilità di questi fondi, che rappresentavano parte di un finanziamento a lungo termine destinato a progetti ambientali. «La decisione non è stata presa durante la campagna elettorale negli Stati Uniti. Stiamo parlando di progetti con una durata tra il 2014 ed il 2018 e approvati molto tempo prima delle consultazioni elettorali».
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Le colpe della Clinton Foundation. Hartmut Bäumer, della Transparency International, organizzazione anticorruzione, ha detto alla Deutsche Welle che la stessa Fondazione Clinton ha creato un po’ di confusione. «Quando un pagamento da parte di un ministero ha una destinazione specifica, in questo caso il finanziamento di un progetto di protezione del clima, non può essere inserito in una lista generica di donatori di una fondazione», ha detto Bäumer. «Si tratta di un problema imputabile prima di tutto alla fondazione, ma in futuro il Ministero dell’Ambiente dovrebbe garantire che i pagamenti siano elencati correttamente prima di erogare fondi di qualunque tipo».
La Fondazione Clinton. Creata dall’ex presidente Bill Clinton nel 2001 dopo aver lasciato l’incarico, si basa su progetti interessati al cambiamento climatico, allo sviluppo economico, ai diritti delle donne e alla salute globale. Dalla sua creazione ha raccolto circa due miliardi di dollari. I media americani hanno a lungo criticato la Fondazione Clinton per la mancanza di trasparenza, anche se è generalmente stimata per le sue campagne di beneficenza. Già nel 2008, prima che Hillary Clinton diventasse Segretario di Stato USA, apparvero sulla lista dei donatori i nomi di Arabia Saudita e della Blackwater Worldwide, una società militare privata. Nel 2011 anche il Ministero degli Esteri svizzero donò quasi 500.000 franchi alla Fondazione Clinton, in un periodo in cui Svizzera e Stati Uniti erano bloccati su una disputa sull’evasione fiscale. Il Washington Post nel 2014 ha riferito di una «sostanziale sovrapposizione tra la macchina politica di Clinton e la fondazione», e che era necessario provare che i donatori per la sua campagna elettorale avessero effettivamente contribuito per scopi benefici. Intanto l’FBI sta indagando sulla Clinton per capire se, durante il periodo in cui era Segretario di Stato, abbia potuto scambiare favori in seguito a donazioni.
Foto copertina: Hillary Clinton © Gage Skidmore CC BY-SA 2.0