Il coinquilino di casa berlinese può rovinarti la vita
Berlino è una città giovane, basta prendere la metropolitana e guardare chi è seduto nei vagoni per rendersene conto. Le case condivise sono tantissime, così come sono tantissime le persone “particolari”, per non dire strane, che le popolano. Ecco una serie di situazioni di vita ricorrenti nelle cosiddette WG (Wohngemeinschaft). Se volete aggiungere qualche vostra storia utilizzate lo spazio dedicato ai commenti a fondo pagina.
Questo articolo è scritto in collaborazione con il sito “Il coinquilino di merda” (questa la pagina facebook).
Il coinquilino di casa berlinese
Il coinquilino di casa berlinese allaga il bagno ogni volta che si fa la doccia ed invece di asciugare aspetta che l’acqua evapori dal pavimento.
Usa la carta igienica come se fosse scottex.
Ti svegli di notte con il rumore della chiave nella serratura. Non sentendo la porta che si apre, ti alzi per guardare cosa succede. Ti avvicini lentamente alla porta e dallo spioncino vedi che ormai si è accasciato a terra e dormirà sullo zerbino. Apri la porta e ti frana sui piedi lamentandosi. “Dovevi lasciarmi lì”.
Il coinquilino di casa berlinese lo incontri per strada. Con il tuo giubbotto.
Ti offre di condividere frutta e formaggi solo quando ormai sono visibili le prime tracce di muffa. Il che a Berlino succede abbastanza velocemente.
Entra in casa, esce di casa, passa davanti alla tua stanza. E non saluta. Mai.
Accende il termosifone, apre la finestra.
Il coinquilino di casa berlinese non tira mai lo sciacquone e quando glielo fai notare ti fa sentire in colpa tirando in ballo l’ambientalismo.
Il coinquilino di casa berlinese lava i piatti una volta a settimana e ti ritrovi a dover mangiare un piatto di penne al sugo nella tazza della prima colazione con un cucchiaio.
Quando il bagno è occupato si lava i denti al lavabo della cucina senza curarsi della mole di piatti sporchi accumulata nella settimana precedente.
Entri in cucina per cucinarti qualcosa e trovi il tuo coinquilino di casa berlinese spagnolo che ti invita ad unirti a lui e mangiare assieme la sua pasta con la panna, “la sua specialità” e tu, dopo aver provato a dire che hai problemi con la panna, che hai già mangiato e che eri entrato in cucina solo per controllare che dalle uova comprate tre settimane fa non fosse nato nel frattempo un pulcino, alla fine ti siedi, “giusto un assaggino”, lui trionfante ti fa un mega piattone e tu passi il resto della serata con la morte nel cuore ad ogni boccone, ma sempre cercando di sorridere.
Usa da un anno lo stesso asciugamano portato dall’Italia. Il tuo.
Ti ruba il cibo dal frigo e quando lo noti dà la colpa ai tuoi amici italiani che è da un anno che non ti vengono a trovare in Germania
Non lo vedi mai, ma ti rendi conto che è in casa quando la domenica mattina trovi il suo vomito da post Berghain in corridoio.
Il coinquilino di casa berlinese entra i casa, si slaccia gli scarponi e li posa sopra le tue scarpe fregandosene della neve che si scioglierà nel frattempo.
ll coinquilino di casa berlinese lascia costantemente le finestre aperte, perché bisogna “arieggiare l’ambiente”. Poi torni e trovi un passero che ti caga nella doccia (© Gino Zambelli)
Il suo ragazzo sta sempre da lei, ma scompare improvvisamente qualche giorno dopo che hai chiestodi contribuire almeno un po’ con le spese domestiche.
Il conquilino di casa berlinese entra in bagno mentre ti stai lavando i denti e piscia allegramente continuando a ripetere “Oh sorry, sorry!”
Il conquilino di casa non ha mai i soldi per detersivi e prodotti per le casa, non ha mai l’interno ammontare dei soldi per l’affitto, non ha mai il tempo per fare la spesa o le pulizie, però i soldi ed il tempo per farsi cinque club il sabato sera e tornare devastato la domenica sera ce li ha sempre.
Lava i piatti senza il detersivo.
Dice che va a farsi una passeggiata a Rostock e sparisce nel nulla per tre giorni senza cellulare, facendo terrorizzare tutti. Al ritorno racconta con un’alzata di spalle che al porto ha visto un pullman in partenza per l’Estonia e non ha saputo resistere.
Al suo primo giorno di permanenza in casa ti chiede tra quanto pensi di andartene perché tu hai una stanza più grande e lei gradirebbe molto trasferircisi.