Il carcere tedesco dove si riabilitano gli ex combattenti dell’Isis
Il carcere minorile di Wiesbaden (Assia) ha all’attivo un progetto di recupero di giovani ragazzi che hanno subito l’indottrinamento dell’Isis. Diretto dall’italiano Stefano Obino, il documentario Bare-Handed (A mani nude) racconta la loro storia.
Per la prima volta il Ministero della Giustizia tedesco e i responsabili del carcere minorile di Wiesbaden hanno acconsentito a mostrare il lavoro di chi si impegna giornalmente per “riabilitare” giovani musulmani dall’indottrinamento Isis. Un lavoro duro quello di Martin Meyer Husamuddin, tedesco convertito all’Islam e diventato imam, e Arne Dechow, regista teatrale, raccontato nel documentario Bare-Handed, diretto dall’italiano Stefano Obino. La maggior parte degli ospiti del carcere è costituita da returning fighters, ragazzi plagiati dalla propaganda dello Stato islamico che molto spesso guardano alla Siria e al terrorismo come all’unica alternativa di riscatto. Fondendo il Corano e Brecht, il progetto di riabilitazione intende mostrare ai giovani ragazzi in questione che la violenza non è mai la soluzione, nel tentativo di proteggere così l’Europa ed il mondo dal pericolo dell’estremismo islamico.
Il film
Prodotto da Tfilm e diretto da Stefano Obino (Vinicio Capossela – Nel Paese dei Coppoloni; Il Vangelo Secondo Precario), il documentario Bare-Handed – A mani nude ha un titolo a dir poco esplicativo che sottolinea quanto l’unica via percorribile contro l’Isis passi attraverso la riabilitazione e la prevenzione. Si tratta di un film ambizioso che punta a mostrare un modo diverso per “guarire” dalla violenza. Il progetto sarà presentato all’East European Forum, un importante appuntamento per produttori e investitori che si terrà a Praga dal 6 al 12 marzo 2017.
Il progetto
Per sostenere il documentario è partita una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo. Il budget raccolto servirà a finanziare la presentazione ufficiale del film all’East European Forum, occasione in cui il documentario potrà trovare i fondi necessari per essere ultimato. L’obiettivo da raggiungere tramite crowdfunding è di 17mila euro. Chi donerà 10 euro, verrà citato nei crediti del film; chi donerà 25 euro, potrà scaricare il film; con 50 euro si potrà effettuare una chiamata Skype con il regista Stefano Obino. Per chi donerà somme ancora più consistenti sono previste ricompense diverse: con 100 euro si avrà la possibilità di vedere il documentario in anteprima; con 250 euro si diventerà ufficialmente co-produttori.
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