I “lost boys” di Berlino, ragazzi sperduti nel luna park della festa permanente

«La sera del primo maggio stavo tornando a casa dal lavoro quando ho sentito della musica e dei beat provenire da Görlitzer Park: erano i rave superstiti del MyFest, che durante la giornata nascono spontanei in tutta Kreuzberg unendosi ai concerti ufficiali. Siccome giro sempre con la macchina fotografica, mi sono unito alla festa e ho realizzato questi scatti, resi piuttosto difficili dalle condizioni di luce». A raccontarlo è Davide Govoni, giovane grafico e fotografo bolognese di base a Berlino e già autore di diversi progetti fotografici, di cui due sulla capitale tedesca.

Lost boys

Lost Boys. Tra questi, c’è anche Lost Boys, una serie di scatti nata da uno spunto estemporaneo ma basata in realtà su un’idea maturata a lungo: «Quella dei lost boys è una rappresentazione della vita berlinese che mi sono fatto fin da quando sono arrivato qui e che deriva da una mentalità che ammiro molto: a Berlino, specie tra i giovani, si respira un clima di libertà e tolleranza sconfinate, che sembra schiudere infinite possibilità e offrire l’impressione che tutto sia concesso. La nightlife ne è solo un esempio, forse il più lampante. Comunque si valuti l’uso di droghe e alcol spesso connesso a questo stile di vita, per me resta incredibile il grado di libertà esistente nello stabilire cosa fare del proprio corpo, del proprio tempo, del proprio destino. E questi sono i lost boys che ho ritratto nel mio progetto, bimbi sperduti in un gigantesco luna park da cui si può anche non uscire mai».

Lost boys 5

Nel luna park ci si può perdere per sempre? Nonostante la fascinazione per la filosofia di vita berlinese, Davide sembra consapevole anche dei suoi possibili side effect, come indicato dall’ambivalenza di quell’aggettivo che compare nel titolo del suo progetto: «Lost può indicare qui l’abbandono a una gioia senza schemi e regole precostituite, ma anche la possibilità di perdersi in un paese dei balocchi sintetico, in un’isola che non c’è contemporanea. Da cui, a volte, si rischia di non uscire mai più».

Lost boys 1

Davide Govoni. Davide Govoni è nato a Bologna nel 1995. Ha abitato vent’anni in periferia, crescendo, però, soprattutto nell’anima notturna e pittoresca dei portici bolognesi. Sei mesi fa la passione per la fotografia, la voglia di conoscere altre realtà, la sua formazione di tipo grafico-pubblicitario e un pizzico di fortuna lo hanno portato insieme alla sua Canon 6D a Berlino, dove ha già dato vita a due progetti: Lost Boys, per l’appunto, e 50 mm of Berlin, in cui racchiude le prime impressioni trasmesse dalla capitale tedesca, le sue sorprese e stravaganze, le differenze rispetto ai tetti rossi di casa sua.

Lost boys 2

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Tutte le foto © Davide Govoni // Instagram Pagina Facebook

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