HIV, Germania: 14.000 persone sono positive senza saperlo. Si accelerano però i tempi dei test
La Germania riduce a sei settimane il tempo per scoprire se si è contratto il virus HIV 1, quello più comune (l’altro l’HIV 2 può essere identificato solo indirettamente, attraverso gli anticorpi prodotti dal corpo e continua a necessitare almeno 12 settimane). Come riporta la DW l’accelerazione dei tempi di risposta del test – da 12 a 6 settimane – diminuisce logicamente la possibilità che l’infetto contagi altre persone. In altri paesi, il tempo di verifica è addirittura inferiore a quello tedesco. I test sono in grado di percepire quantità sempre più piccole delle sostanze nel sangue. Prima un paziente doveva normalmente aspettare almeno tre mesi per essere assolutamente sicuro di non essere stato infettato.
“Le persone erano in agonia. In più, molti di loro nel corso dei tre mesi lasciavano da parte il rischio in cui erano incorsi, finendo per dimenticarsene, convincendosi che sarebbero stati sicuramente fortunati e alla fine non lo avrebbero contratto. Senza poi verificare la condizione di salute con altri test”, racconta Holger Wicht, membro dell’organizzazione “Deutsche AIDS-Hilfe”. Gli esperti stimano che 14.000 persone in Germania sono positive all’HIV senza saperlo. Molti ne sono infetti da anni: hanno bisogno delle medicine, ma non le assumono.
“Prima si fa il test, meglio è”, specifica Wichter.
Il test per l’HIV si basa sull’esame degli anticorpi che il corpo umano produce contro il virus. Il corpo ha bisogno di un determinato tempo per riconoscere il virus e produrre una grande quantità di anticorpi: è per questo che normalmente i pazienti a rischio devono aspettare prima di essere sottoposti al test. Oggi i test, essendo in grado di localizzare anche le più piccole quantità di anticorpi, possono essere fatti molto prima. I moderni test per l’HIV – “di quarta generazione”, come li ha soprannominati Wicht – hanno un’altra importante caratteristica: possono identificare il virus dell’HIV localizzando una proteina che è parte dell’involucro del virus, la p24 antigene, che si moltiplica assieme al virus HIV all’interno del corpo umano.
Nel Regno Unito i test sono ancora più veloci Dopo l’infezione da virus HIV, ci vogliono circa due o tre settimane per identificare la p24 antigene, generalmente circa quattro settimane per gli anticorpi. In teoria, quattro settimane sono sufficienti per chiarire o confermare un caso di HIV. Questo è quello che hanno deciso di fare i virologi nel Regno Unito, dichiarando il test per l’HIV “completamente sicuro” dopo quattro settimane.
Perché questa differenza? I virologi tedeschi e gli esperti medici, dice Wicht, hanno deciso che è necessario un maggior lasso di tempo: gli esseri umani hanno un sistema immunitario diverso e ci sono quindi diversi tipi e sottotipi di virus HIV. La Germania vuole andare sul sicuro, in linea con la direttiva europea che raccomanda un tempo d’attesa di sei settimane.
Il nuovo regolamento. Prima di tutto, solo i laboratori più moderni e attrezzati per i test sono in grado di escludere un’infezione da HIV dopo non più di sei settimane. “I test veloci non sono infatti abbastanza sensibili”, spiega Wicht riferendosi ai test veloci per HIV usati comunemente dalle organizzazioni di aiuto e dai servizi medici per aiutare i tossicodipendenti. Questi test hanno i risultati in meno di un’ora, ma finché non sono in grado di localizzare gli antigeni, sono meno sensibili. Serviranno dunque 12 settimane fra la possibile infezione ed il sostenimento del test per scoprire la propria sieropositività.
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Immagine di copertina (C) Saint Louis University Madrid Campus CC BY SA 2.0