Hitler e Mussolini sulle bottiglie di vino. Gli italiani le comprano, i tedeschi no
Hitler e Mussolini su bottiglie di vino. Un giro d’affari di 400mila euro l’anno. Per gli Italiani si tratta di “vini della storia”, per i tedeschi invece è una vergogna.
Un minimarket di Jesolo espone tra i suoi scaffali bottiglie di vino con immagini e citazioni fasciste e naziste. La stampa tedesca si domanda come sia possibile che in Italia sia consentita dalla legge la vendita di questi prodotti. Se gli italiani le acquistano senza problemi, diverso è il caso dei turisti tedeschi, unici a lamentarsi, stando alle dichiarazioni del proprietario del locale. «Non sono fascista, per me è solo business» dichiara tranquillamente il commerciante veneto.
Un vino di cattivo gusto
In un minimarket di Jesolo, località turistica veneta, spiccano per la loro grottesca originalità bottiglie di vino con etichette ritraenti busti, mezzi busti e citazioni di Hitler e Mussolini. Il prezzo alla vendita per una bottiglia di vino con l’immagine di Hitler o Mussolini è di 10,50 euro, riporta Repubblica. Il proprietario si chiama Stefano Nopetti e per lui si tratta solo di una trovata di marketing, nulla di sconvolgente. Nopetti dichiara « Le vendo da 30 anni e nessuno mi ha vietato di farlo. Ne vendo più di 1500 a stagione, per me è solo un business». D’altro canto, secondo sempre l’imprenditore, se non fosse lui a venderle, sicuramente qualcun altro lo farebbe senza problemi. Nulla di eclatante o scabroso quindi. Secondo il commerciante gli unici a lamentarsi sono i tedeschi. La vendita di vini che riportano frasi riconducibili alla gioventù hitleriana come “Blut und Ehre” (sangue e onore), scandalizzerebbe i turisti provenienti dalla Germania. «Eppure Hitler lo hanno messo su loro», dichiara il proprietario.
In Italia sembra un fatto del tutto normale
«L’Italia è conosciuta per il suo mare, la buona cucina e il vino meraviglioso. Ma questo è di cattivo gusto», scrive Heute. Nopetti però non è il solo a vendere questo genere di prodotti in Italia. Si tratterebbe di un giro d’affari di oltre 400mila euro l’anno quello che riguarda la vendita dei cosiddetti “vini della storia”. Della storia sì, ma di quella più nera. In Italia esiste il reato di apologia al fascismo, previsto dall’art. 4 della legge 20 giugno 1952, n. 645. Per certi versi però, questa legge risulta alquanto “permissiva” e per questo motivo lo scorso settembre è stata presentata al Parlamento dal deputato Fiano, una nuova legge allo scopo di sanzionare anche chi vende prodotti con chiari riferimenti al regime totalitario. La legge è stata approvata dalla Camera con 261 voti favorevoli, e sarebbe dovuta passare in seguito al Senato, ma è caduta nel dimenticatoio anche a causa dell’avvenuto rinnovo del Parlamento. Per legge, quindi, nel 2018 in Italia si possono ancora vendere, senza incorrere in reato, bottiglie di vino con su stampata l’immagine di Hitler.
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Immagine di copertina: Screenshot Youtube