Guerra civile, vendetta, passione: all’Opera di Zurigo va in scena I Puritani di Bellini
Ultima delle nuove produzioni di questa stagione, I Puritani va in scena all’Opernhaus di Zurigo per la direzione di Fabio Luisi e la regia di Andreas Homoki. L’ultima delle opere di Vincenzo Bellini è qui rappresentata a breve distanza dopo I Capuleti e i Montecchi, Norma e La Straniera. Si tratta di un’opera seria in tre parti composta su libretto di Carlo Pepoli e ambientata al tempo di Cromwell nell’Inghilterra del XVII secolo.
La direzione. Fabio Luisi è un nome di riferimento che non manca occasione per rendere merito al repertorio romantico italiano, ingiustamente bistrattato, spesso massacrato da orchestre in cattivo stato o da direttori generici. La scelta del maestro genovese è di propendere per un’ esecuzione più vicina alla forma integrale, con da capo aperti e ottimo gusto per le variazioni scelte. La Philharmonia Zuerich è un’orchestra di rango cosi come valido è il coro diretto da Pablo Assante.
Il cast. La compagnia di canto ha tre eccellenti interpreti maschili. Lawrence Brownlee è un Arturo dalla tecnica solidissima. Il timbro non è dei piu belli ma tale e tanta è la sicurezza e l’omogeneità di tutta la gamma, che sulla sua prova si possono spendere solo lodi. Michele Pertusi è un Giorgio che non ha bisogno di prestazioni. Basso di lunga carriera a dispetto dell’eta ha ancora tanto da dire in questo che è il suo ambito d’elezione. George Petean, il celebre Boccanegra di Roma, diretto da Muti, è uno dei migliori baritoni disponibile sulla scena lirica odierna. Ingiustamente sottovalutato per non si sa quali ragioni, delinea un Riccardo dalla linea di canto morbida e l’aspetto mite. Pretty Yende è una bravissima Elvira che si spinge nel registro sopracuto senza apparenti difficoltà conseguendo esiti più che soddisfacenti. La dizione è forse perfettibile ma la voce, piuttosto sonora all’Opernhaus, le consente di riscuotere grandi consensi da parte del pubblico.
Lo spettacolo. La regia di Andreas Homoki predilige una versione cupa e violenta che al conflitto tra i Puritani (protestanti) e i Cavalieri (cattolici) ben s’addice. Nel coro iniziale si inscena la decapitazione di Carlo I Stuart rendendo comprensibile al pubblico da subito quale sia la vera identità di Enrichetta. Allo stesso modo finirà Arturo. Nonostante il perdono concesso al partito dei Cavalieri, infatti, i Puritani lo decapitano, a dispetto delle rimostranze di Giorgio. Elvira si ritrova dunque a cantare da sola, secondo l’uso della Malibran, “Ah sento o mio bell’angelo, agendo disperata con la testa mozza del povero Arturo”. La scena è cupa, occupata da un cilindro ligneo di notevoli dimensioni che ricrea diversi ambienti della fortezza di Plymouth tutti comunque dal carattere indefinito.
I puritani
Opera serai in tre parti di Vincenzo Bellini
Orchestra Philharmonia Zürich diretta da Fabio Luisi
Regia di Andreas Homoki, scenografia di Henrik Ahr, costumi di Barbara Drosihn, luci di Franck Evin
Interpreti: Lawrence Brownlee (Arturo), Pretti Yende (Elvira), George Petean (Riccardo), Michele Pertusi (Giorgio)
Presso la Hauptbühne Opernhaus di Zurigo
Prossimi appuntamenti:
25 giugno alle ore 20, 29 giugno alle ore 19.30
3 luglio alle ore 20, 7 luglio alle ore 19 e 7 luglio alle ore 18
Info e biglietti
Per lo spettacolo c’è ancora un’ottima disponibilità di posti in tutte le fasce di prezzo (38-320 CHF). Consiglio di non lasciarsi spaventare dai prezzi alti. La visibilità è ottima da tutti i settori. Gli studenti universitari possono inoltre acquistare i biglietti last minute a partire da 30′ prima dell’inizio di ogni rappresentazione presentandosi all’ufficio biglietteria. Qualora il proprio badge non riporti la data di scadenza, si consiglia di presentare un’autocertificazione che attesti la propria condizione di studente. La tariffa applicata a questi biglietti è di soli 20 CHF.
Foto © Judith Scholesser