La strana storia della Garnisonkirche di Potsdam, la chiesa in cui nacque il terzo Reich
“La cultura storica ha il fine di serbare viva la coscienza che la società umana ha del proprio passato, cioè del suo presente, cioè di se stessa.” Queste, le parole di Benedetto Croce che non possono che riportare alla mente la questione della chiesa di Potsdam, la Garnisonkirche, la cui ricostruzione solleva una quantità di domande ancora irrisolte. Interrogativi di una questione attuale che ricordano quanto la storia sia depositaria di azioni in grado di condizionare pesantemente il presente. Perché quella di Potsdam è una chiesa che, anche se distrutta, vive nella memoria storica di molti. Vive infatti nei ricordi di coloro che la vorrebbero vedere ricostruita perché monumento nazionale dalla storia architettonica importante e punto di riferimento essenziale per lo skyline della città, ma anche nella memoria di quelli contrari alla sua rinascita e che sostengono sia stata una chiesa nazista. La Garnisonkirche di Potsdam è un edificio che è stato addirittura definito come simbolo del diavolo, considerato come “il luogo dove è nato il terzo Reich”. Non si tratta insomma solo di cemento e mattoni, ma di un monumento capace di dividere e scatenare un dibattito ancora acceso.
La Garnisonkirche di Potsdam ha una storia importante, strettamente connessa con il percorso prussiano-tedesco, ed è un simbolo della crescita della giovane monarchia degli Hohenzollern, una delle grandi dinastie di imperatori in Germania.
La chiesa barocca di Potsdam fu costruita fra il 1731 e il 1735 per ordine del re Federico Guglielmo I. Aveva una torre alta più di 80 metri ed era quindi uno dei punti di riferimento della città. Nel 1740 Federico Guglielmo I fu sepolto nella cripta della chiesa così come Federico il Grande nel 1786, sebbene contro la sua volontà.
Fino al 1918, la chiesa è appartenuta alla famiglia reale prussiana. Fu Federico I che commissionò all’architetto Philipp Gerlach la costruzione della chiesa, che voleva essere un punto d’incontro per i membri della corte e per i soldati della guarnigione a Potsdam. Fu consacrata il 17 agosto 1732 e fu presto ben frequentata da entrambe le comunità, quella civile e quella militare.La chiesa di Potsdam fu distrutta per la prima volta il 14 aprile 1945 durante un’incursione aerea e fu demolita definitivamente nel 1968 dalle autorità della DDR. La riedificazione pianificata è controversa, soprattutto perché la chiesa protestante è stata utilizzata dai nazisti nel 1933 per la messa in scena dell’apertura del Reichstag. Il 21 marzo 1933, infatti, durante la “Giornata di Potsdam“, il presidente Paul von Hindenburg e il cancelliere Adolf Hitler si strinsero la mano all’interno delle sue mura. Inoltre, il costo stimato per la costruzione è di ben 100 milioni di euro, somma che sarebbe pagata principalmente con fondi pubblici.
Centinaia sono le foto dei particolari della vecchia chiesa oggi disponibili, immagini che consentirebbero una ricostruzione degli esterni e degli interni estremamente dettagliata e fedele. La chiesa sarebbe però una testimonianza di un passato di cui la maggior parte dei cittadini di Potsdam non va fiera.
Simon Welfare, portavoce dell’iniziativa di raccolta firme contro la ricostruzione, lo scorso luglio si riteneva soddisfatto del risultato raggiunto. “Legalmente avevamo un anno a disposizione – ma in soltanto tre mesi e mezzo le firme necessarie sono state raccolte”. Questo è ovviamente un importante segnale che qui a Potsdam c’è una grande resistenza contro la costruzione della Chiesa.”
Dall’altra parte però sono parecchi anche i sostenitori a favore del ripristino della chiesa. La fondazione Garnisonkirche di Potsdam, attiva già dal 2008, ha quindi “grande fiducia” in quelle che saranno le decisioni conclusive del Consiglio Comunale ed ha reagito con cautela alle prime reazioni dei cittadini. Peter Leinemann, presidente della fondazione, ha infatti dichiarato, molto diplomaticamente, al “Berliner Morgenpost”: “Abbiamo rispetto per il fatto che le persone esprimano le loro opinioni pubblicamente.”
I fautori della ricostruzione rimarcano l’importanza storica ed architettonica della chiesa, che appartiene al paesaggio urbano della città ed è un pezzo di memoria per molti. Sono parecchi i donatori che esprimendo il desiderio che venga ricostruita, hanno lasciato pensieri semplici quali: “vorrei semplicemente rivedere la chiesa dove sono stata battezzata” , “è lì che i miei genitori si sono sposati e promessi amore per sempre”, “vorrei rivederla ricostruita perché l’esplosione del 1968 è stata una barbarie culturale”. Uno dei sostenitori più importanti della ricostruzione è l’ex ministro presidente del Brandeburgo, Manfred Stolpe (SPD), che sostiene come una chiesa non possa essere considerata nazista soltanto perché Hitler ci ha messo piede per due ore.
Il finanziamento della ricostruzione del campanile della chiesa dovrebbe consistere per la maggior parte di donazioni private. Oltre alla Garnisonkirche di Potsdam infatti è attivo nella raccolta fondi anche un gruppo di cittadini altamente motivati che nel 2004 ha costituito il comitato promotore per la riedificazione della Garnisonkirche, una organizzazione non-profit. Nel 2013, inoltre, il Comitato nazionale tedesco per gli affari culturali, considerando la chiesa di Potsdam un importante monumento culturale a livello nazionale, ha offerto 12 milioni di euro per sostenere la sua ricostruzione.
Nonostante questo, lo scorso luglio la petizione dei cittadini contro la ricostruzione di questa chiesa dalle radici prussiane, ha avuto successo. Secondo il funzionario elettorale del comune, l’iniziativa dei cittadini per bloccare la riedificazione ha raccolto firme sufficienti. Come infatti ha annunciato l’ufficiale Matthias Förster, sono state 14.285 le firme considerate valide tra le 16.039 che sono state presentate: quelle richieste erano 13.326. La domanda della petizione è stata: “Sei sicuro che la città di Potsdam utilizza tutti i modi legittimi per operare verso la risoluzione della questione della Garnisonkirche?”
Oggi il consiglio comunale si trova ancora di fronte a una questione irrisolta e deve decidere in fretta su come procedere in merito alla controversa possibilità di ricostruzione di questo monumento storico nazionale.
Lo scorso 17 settembre una mozione per sciogliere la Fondazione Garnisonkirche Potsdam è stata respinta dal consiglio comunale. Come ha sostenuto lo stesso portavoce della città, Stefan Schulz, si sarebbe trattato senza dubbio di una decisione discutibile, poiché la città stessa appartiene alla fondazione per la ricostruzione della chiesa, istituita nel 2008. L’obiettivo del sindaco Jann Jakobs è stato però quello di aprire una strada verso il dialogo. Come spiega ancora Schulz, “l’iniziativa dei cittadini contro la ricostruzione ha dimostrato che la questione è oggetto di intense discussioni”.
Per fermare la ricostruzione i cittadini di Potsdam chiedono adesso di potersi esprimere in referendum ufficiale. Sarebbero circa 33.500 i voti necessari per un esito positivo del referendum contro la ricostruzione, anche se in realtà quella della consultazione elettorale è ancora considerata una questione controversa giuridicamente. In concreto infatti, nemmeno una vittoria del fronte antiGarnisonkirche obbligherebbe l’amministrazione locale a bloccare i lavori, è però altresì vero che un risultato ufficiale contro la ricostruzione costituirebbe di un’indicazione molto pesante e difficile da ignorare, I potenziali donatori sarebbero probabilmente scoraggiati dall’opinione dei cittadini e con loro andrebbero in fumo migliaia di euro fondamentali per il progetto.
Quella della Garnisonkirche è senza dubbio una questione che, tra distruzioni e nuovi inizi, riflette le fratture e le controversie della storia tedesca. Le varie interpretazioni che sono state date fino ad oggi in merito a questo edificio sono risultate spesso tradite da sentimenti emotivi che hanno reso quella della chiesa di Potsdam una discussione politica, oltre che storica. Si tratta d’altronde di un luogo in cui il rispetto per il passato si scontra e si cristallizza come in nessun altro luogo con gli eventi del tempo.
Esiste un luogo che potrebbe dunque essere considerato più appropriato per un ambizioso proposito di dialogo? La Garnisonkirche, con il suo carattere simbolico, le sue diverse prospettive, non potrebbe diventare un posto in cui rinnovare e ridefinire il legame emotivo delle persone e della loro storia tra passato, presente e futuro?