Wenders racconta il fotografo Salgado: nei cinema tedeschi lo splendido Il sale della terra
Lo scorso maggio, nella sezione Un certain regard del festival di Cannes, veniva presentato al pubblico l’ultimo film di Wim Wenders, Das Salz der Erde, Il sale della terra, che da oggi, venerdì 30 Ottobre, verrà proiettato nelle sale tedesche.
Potremmo considerarlo un film a metà a strada tra un biopic e un documentario naturalista, dove al centro della scena stanno il lavoro e la vita di uno dei più grandi fotografi viventi, Sabastiao Salgado. La sensazione che si ha, guardando il film, girato a quattro mani con il figlio maggiore di Salgado, Juliano, è però più quella di assistere a una mostra che sia la summa, un best of dell’intero percorso del maestro brasiliano, accompagnati dallo stesso autore. Un vero privilegio, dunque, poterne vedere il dietro le quinte.
Le tematiche dei lavori fotografici di Salgado, influenzato dai suoi studi in Economia, hanno sempre valenza sociale e politica, non solo artistica: i diritti dei lavoratori, la povertà e gli effetti distruttivi del sistema produttivo occidentale sui paesi in via di sviluppo, le guerre. Egli stesso li definisce “fotografia militante, volta a una maggiore comprensione dell’uomo”.
Il film mostra sia i lavori più recenti di Salgado, e li mostra a colori, documentando con la cinepresa le lunghe attese per lo scatto giusto, sia quelli svolti a partire dagli anni ’70, nel bianco e nero della sua Leica: si va quindi dalla serie di fotografie raccolte in Workers (su tutte, il celebre reportage nell’infernale miniera d’oro di Sierra Pelada, in Brasile), passando per Migrations (le guerre di Ruanda e Bosnia, la miseria in Etiopia), per finire mostrando quelle che fanno parte del progetto Genesis, l’ultimo grande lavoro in giro per il mondo, dall’Artide all’Indonesia.
Tra queste tre grandi sezioni, il racconto biografico del fotografo sudamericano, ora ottantenne, ripreso in primo piano e con la camera fissa: una faccia piena di rughe, occhi pieni di cose belle e di grandi tragedie, come quel genocidio ruandese che lo segnerà profondamente, costringendolo a interrompere la sua attività per diverso tempo. Il racconto di una vita che è anche la storia di un matrimonio, quello di Salgado con la sua Leyla, con la quale condividerà la preziosa e sconvolgente esperienza di allevare un figlio down, Rodrigo.
Dopo Pina, Wenders si cimenta quindi con un’altra opera monografica, che divide la critica: per alcuni è il giusto omaggio alla fotografia di Salgado, magistralmente girato, per altri la furbata di un regista in crisi creativa.
Certo è che si deve guardare il film con lo spirito giusto, senza aspettarsi di ritrovare il Wenders in stato di grazia degli anni’80. E preparandosi invece a partecipare al doveroso tributo a chi si è assunto il compito non facile, negli ultimi quattro decenni, di testimoniare l’orrore e la bellezza del mondo.
Das Salz der Erde – Il sale della terra
di Wim Wenders
uscita nelle sale tedesche 30 Ottobre 2014
nei cinema italiani dal 23 Ottobre 2014