L’Erasmus porta l’amore. In 25 anni di programma ben un milione di bambini nati da coppie internazionali
Pare proprio che l’Erasmus dell’Unione Europea porti gli studenti non solo all’estero, ma anche a trovare l’amore. Secondo la Commissione Europea, il programma di studio all’estero in 25 anni di esistenza ha contribuito alla nascita di un milione di bambini. Molti di questi giovani studenti hanno conosciuto il partner all’estero e si sono poi sposati. Intervistando gli ex-studenti Erasmus, è emerso che un terzo di loro hanno un compagno straniero e il 27% lo ha incontrato proprio durante il soggiorno all’interno del programma.
[adrotate banner=”34″]
Un soggiorno all’estero aumenta la possibilità di avere una relazione con persone provenienti da altri paesi, e questo non può che essere un dato positivo. Lo stesso programma si propone principalmente come mezzo per conoscere e scoprire realtà e culture diverse (vedi anche lo studio sugli effetti della mobilità) e non proprio come mezzo per trovare l’anima gemella.
I dati raccolti dalla Commissione Europea sono basati sulle risposte date ad un sondaggio online e provenienti da più di 75.000 studenti di 34 paesi europei. Sembra quasi che, per aumentare le probabilità di avere una relazione con un partner proveniente da un altro paese e sei ancora studente universitario, bisogna assolutamente fare domanda per la borsa di studio Erasmus! Sempre che in Italia i tagli al bilancio 2015 (di cui abbiamo parlato qui) non mettano fine ad un progetto che ha arricchito e cambiato per sempre generazioni di studenti italiani.
Per alcuni studenti l’Erasmus è la prima esperienza all’estero, ma non necessariamente la prima lontano da casa. Molti studenti fuori sede hanno sperimentato già da tempo la vita fuori dall’ambiente famigliare. Se si è in un paese straniero, però, tornare a casa durante il fine settimana non è sempre possibile; spesso ci si ritrova talmente lontani che persino il ritorno per le festività diventa problematico.
Insomma, lo studente si ritrova spesso completamente solo: lui e il paese straniero per cui ha fatto domanda di borsa di studio. Per fortuna molte università organizzano degli incontri, a volte delle vere e proprie feste, per dare il benvenuto ai nuovi studenti stranieri che trascorreranno uno o più semestri nel paese ospitante. Chi ha la fortuna di vivere in uno studentato, poi, è agevolato dal continuo contatto con gli altri e, giorno dopo giorno, le amicizie riescono a diventare sempre più strette… a volte molto strette!
Fra una nuova conoscenza e l’altra, può capitare che qualcuno attiri di più l’attenzione e porti a dedicare attenzioni “particolari”. Come molti sanno, attaccare bottone in queste circostanze è molto facile. Gli argomenti di conversazione inizialmente sono sempre gli stessi: “ciao, da dove vieni?”, “quanto starai qui?”, “come mai hai scelto questo paese”, “ah che bello rimani anche tu per due semestri” etc. A questo si aggiunge il clima quasi sempre festoso e orientato verso il “siamo tutti amici, vogliamoci bene”, che il più delle volte fa la sua parte.
E se invece fosse il vostro di partner ad andare in Erasmus? Reagireste anche voi così?
Fonte: Wirtschafts Woche
Foto © Benurs CC BY SA 2.0
[adrotate banner=”39″]
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK
[adrotate banner=”34″]