Cannabis legale a Berlino, si insiste: progetto per 10 coffeeshop intorno Görlitzer Park
di Rita Arfuso
Monika Herrmann, sindaco dei Verdi del distretto di Friedrichshain-Kreuzberg, riaccende il dibattito in merito alla possibilità di autorizzare l’apertura di un coffee shop per la vendita di cannabis legale a Berlino. Lo fa convocando un team di esperti: l’obiettivo è quello di arrivare alla formulazione di un progetto entro la fine dell’anno, una proposta che prevederebbe l’apertura di un rivenditore autorizzato di cannabis all’interno del quartiere di Kreuzberg: sarebbe una prima volta assoluta non solo per Berlino, ma per l’intera Germania.
Di questo team di esperti fanno parte, tra gli altri, Ulrich Gassner, professore di diritto presso l’Università di Augsburg, e il professore di diritto penale dell’Università di Colonia, Cornelius Nestler: quest’ultimo da tempo sostiene che il divieto all’acquisto di cannabis nel paese sia ingiusto per la società oltre che gravemente incostituzionale.
La mossa della Herrmann non è di certo una sorpresa, già un anno fa infatti la Bezirksbürgermeisterin di Kreuzberg e Friedrichshain aveva dichiarato di reputare del tutto fallimentare la politica del divieto e aveva incaricato l’ufficio amministrativo del quartiere di stilare un progetto di coffeshop da costruire, non a caso, nei pressi di Görlitzer Park, tempio quasi indisturbato dello spaccio berlinese. Il progetto,che si pensava arenato, sembra riprendere vita quest’anno: la Hermann ritiene che la legalizzazione sia l’unica scelta logica per combattere in maniera definitiva lo spaccio di stupefacenti selvaggio cui sono ancora soggette numerose aree di Friedrichshain e Kreuzberg.
Nel prossimo mese incontrerà nuovamente il team di esperti, il quartiere si è posto infatti come termine la fine dell’anno 2014 per la presentazione di un progetto definito. Si pensa in primis ad una proposta pilota, con l’apertura di 10 negozi, tutti nei dintorni del parco di Gorlitz.
L’ostacolo più grande è sicuramente quello legislativo: attualmente la legge tedesca vieta il commercio di sostanze stupefacenti, compreso quello di cannabis. In quanto al consumo invece, famosa è la cosiddetta “Haschisch-Urteil”, la sentenza della corte costituzionale che depenalizza il possesso di piccole quantità di hashish. La sentenza, del 1994, stabilisce che i diversi Länder dovrebbero rinunciare all’azione penale nei casi di minore gravità ovvero quando il possesso di cannabis per uso personale è in una quantità giudicata insignificante, quando non vi è alcun danno a terzi e quando non sono coinvolti minori. Le quantità tollerate variano di distretto in distretto: per il Land di Berlino arrivano fino ai 15 grammi.
Sempre Berlino ha approvato inoltre una serie di programmi pilota per il consumo della cannabis a scopi terapeutici, cui partecipa però un numero ancora molto limitato di pazienti. Al momento sono poche decine i malati che in Germania hanno ricevuto l’autorizzazione a curarsi con la cannabis. In questa direzione va inoltre notato che anche in materia di coltivazione di cannabis a fini terapeutici la giurisprudenza tedesca ha offerto esempi interessanti, con sentenze di tribunali che hanno giudicato la coltivazione da parte dei malati non soggetta a sanzioni penali.
Nell’aperta e liberale Berlino, in una città in cui non è difficile trovarsi all’interno di locali che tollerano serenamente il consumo di cannabis, l’apertura di un coffeshop sarebbe davvero così rivoluzionaria come si sta facendo credere? Molti si dicono semplicemente preoccupati dall’aumento dei visitatori attirati dalla possibilità di acquistare legalmente droghe leggere, ma di certo la questione è ben più ampia: un coffeshop a Berlino sarebbe un punto di svolta epocale, costituirebbe un precedente pesante ed un punto di riferimento cui guardare per tanti altri paesi, soprattutto in Nord Europa.
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