Berlino peggio dell’Italia: il nuovo aeroporto ritarda (e costa) sempre di più
Ora sembra ufficiale: nemmeno il 2017 sarà l’anno giusto per la tanto attesa apertura del nuovo aeroporto di Berlino, il Berlin Brandenburg Flughafen (BER). Ulteriori ritardi prolungano la storia infinita di questo cantiere, causando imbarazzi all’amministrazione berlinese e alla Germania.
Come riportano Berliner Morgenpost e dpa, sono emersi nuovi problemi ai dispositivi antincendio e e al controllo automatico di centinaia di porte del terminal. La funzionalità e la sicurezza dell’hub non sono garantite, e così l’ennesima scadenza prevista per la fine dei lavori, gennaio 2017, è ormai definitivamente saltata. La chiusura del cantiere a gennaio era stata dichiarata condizione necessaria per consentire l’apertura dell’aeroporto al pubblico entro il 2017.
Le colpe della politica
Così, secondo la Berliner Zeitung, quello che dovrebbe essere il terzo aeroporto più grande di Germania non aprirà prima della primavera 2018. L’ennesimo ritardo per un progetto che doveva essere il fiore all’occhiello di Berlino, l’avveniristico scalo adatto ai flussi di passeggeri di una capitale in crescita vertiginosa, e che invece è diventato un autentico imbarazzo tanto per l’amministrazione berlinese quanto per la reputazione tedesca all’estero. Lunedì si è tenuta una nuova riunione del consiglio di vigilanza, che però si è sostanzialmente concentrata su alcune nomine all’interno dell’organismo di controllo. Michael Müller, sindaco di Berlino e presidente del consiglio di vigilanza, assicura di aver fatto «a lungo pressione perché la data di apertura venisse resa nota».
[adrotate banner=”34″]
I costi di un aeroporto che potrebbe nascere obsoleto
Ma, dopo l’annuncio di apertura nel 2011, la figuraccia del 2012 a pochi giorni giorni dall’inaugurazione e i mille rinvii, sono in molti ad essere stufi. A partire dai cittadini, perché i costi del mega hub sono lievitati dai circa due miliardi di euro previsti inizialmente a 6,5 miliardi di euro. Ogni anno di ritardo significa, secondo alcune stime, 400 milioni di costi aggiuntivi che gravano sulle tasche dei contribuenti. A ciò si aggiungono migliaia di errori di progettazione, corruzione, colpe della politica: una storia di inefficienza che sembra molto poco tedesca e che potrebbe rendere l’aeroporto inadeguato in partenza, se mai dovesse aprire. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la capitale tedesca ha registrato un boom di turisti e così il progetto iniziale, pensato per sostituire gli obsoleti Tegel e Schönefeld, rischia di nascere a sua volta obsoleto.
Foto di copertina: Luftbild Flughafen Berlin Brandenburg © Olaf Tausch – CC BY 3.0
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK