Ecco perché Anna Arzhanova è la persona giusta per la Presidenza di Sportaccord

di Stefano Testini

Il 22 aprile a Losanna, una donna potrebbe assumere la guida di Sportaccord, l’organizzazione ombrello di tutte le federazioni sportive internazionali e di altri organismi protagonisti dello sport organizzato. Si tratta di Anna Arzhanova, 46 anni, russa, già membro della squadra nazionale giovanile russa di tiro, e oggi presidente della Confederazione Mondiale di Attività Subacquee, che potrebbe essere la prima donna presidente nella storia di Sportaccord.

La ricetta dell’Arzhanova per rilanciare Sportaccord dopo un anno di gestione provvisoria è semplice e chiara. La partecipazione diretta a Sportaccord delle federazioni membri deve essere garantita e ognuna di esse deve poter continuare a votare per i suoi rappresentanti e per stabilire le regole di governo. Sportaccord è una piattaforma di aggregazione straordinaria per decine di federazioni sportive internazionali dove queste possono condividere esperienze, pratiche e soluzioni, così cooperando più attivamente per raggiungere livelli di sviluppo più elevati. Sportaccord deve interloquire con tutti gli attori del mondo dello sport, e soprattutto con il CIO, con il quale Anna intende ristabilire rapporti di stretta e forte cooperazione. L’approccio di Anna parte da una semplice considerazione: tutte le federazioni sportive ispirano la propria azione ai principi dell’olimpismo e quindi si può e si deve essere in sintonia con il CIO ed evitare sempre conflitti.

Per risolvere i problemi finanziari di Sportaccord, vanno rilanciati i multisport games, limitandoli a quelle discipline sportive che non fanno parte del programma olimpico, e così consentire anche a queste di avere maggiore benefici dall’esploitazione dei relativi diritti. Ciò è tanto più vantaggioso ora che è stata lanciato il Canale Olimpico, la piattaforma televisiva del CIO, che appunto potrebbe aumentare la visibilità e diffusione di tanti sport oggi fuori dalle Olimpiadi e magari consentirgli un giorno di entrare a far parte dei Giochi Olimpici. Come ex atleta, l’Arzhanova ha un profondo rispetto del lavoro e dell’impegno giornaliero di tutti gli atleti ed è impegnata al massimo per garantire uno sport leale e pulito, nell’interesse degli atleti onesti e dello sport stesso. La lotta al doping, alle combine ed in generale a tutte le frodi sportive è in cima alle sue priorità.

Il ruolo di Sportaccord in questo è fondamentale: come piattaforma comune a tutte le federazioni, Sportaccord deve continuare anche con maggiori risorse nell’impegno di sostenere e affiancare le federazioni nella formazione degli atleti e dei giovani ad uno sport pulito e libero da ogni tipo di slealtà, perché un vero campione è un campione pulito. Il fatto di essere una donna, non costituisce per Anna un handicap, che anzi trova di ispirazione le parole di Thomas Bach, presidente CIO: “La Carta Olimpica impone di incoraggiare e supportare l’affermazione delle donne nello sport ad ogni livello” Del resto, una buona governance, e comunque gli ideali olimpici dello sport, respingono sempre qualsiasi diseguaglianza o discriminazione basata su qualsiasi disabilità o diversità, che sia di genere, nazionalità o credo politico e religioso. Lo sport infatti unisce. Potrebbe sembrare un piano ambizioso senza padrini alle spalle, ma Anna ci tiene a precisare che è stimolata solo dalle sue idee e dalla sua visione per Sportaccord, e che è la passione di tanti che condividono i suoi progetti e il suo entusiasmo a motivarla ogni giorno. Allora buona fortuna Anna!

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