Anhalter Bahnhof, la stazione fantasma di Berlino

Anhalter Bahnhof fa parte del folto gruppo di stazioni “dimenticate” di Berlino che hanno una grande storia alle spalle e che sono state costrette dalla storia stessa a improvvisi ridimensionamenti.

Anhalther Bahnhof esiste ancora oggi come fermata della S-Bahn, ma la sua importanza attuale è minima, considerando che si trova a circa 600 metri in linea d’aria dalla ben più famosa e trafficata Potsdamer Platz. Anche il confronto fra le due stazioni è abbastanza inclemente; tanto Potsdamer Platz è grande, moderna e interessante, quanto Anhalter Bahnhof è anonima (posta lungo la direttrice Nord-Sud percorsa dalla linea 1 e 2 della S-Bahn), forse una delle più anonime della metro berlinese: quattro binari sotterranei e una lunga galleria piastrellata di bianco, poco frequentata e molto silenziosa…in una qualsiasi altra città questa potrebbe anche essere la norma, ma non certo a Berlino.

La storia di Anhalther Banhof

Soltanto uscendo all’esterno si ha la sensazione di quanta importanza avesse molti anni fa: guardandosi intorno si possono scorgere distintamente i resti della facciata d’ingresso di quella che fu per molti anni la stazione più frequentata non solo di Berlino, ma anche di tutta Europa. Vale la pena di iniziare a raccontarne la storia proprio partendo da quello che ne rimane in piedi.

Anhalter Bahnhof fu progettata nella metà del 1800 da Karl-Friedrich Schinkel (non certo una notizia sorprendente dato che quasi tutta Berlino fu costruita seguendo le sue idee architettoniche) ed entrò in servizio effettivo il 1 Luglio 1841 collegando Berlino con Jüterbog. Entro pochi anni il traffico si intensificò sensibilmente e iniziarono i collegamenti con Lipsia, Francoforte e Monaco, costringendo la stazione a due grandi ridimensionamenti rispetto agli originali e modesti collegamenti inziali (il primo nel 1866 e il secondo nel 1872, curato dall’architetto Franz H. Schwechten): il numero dei binari fu incrementato e anche la stessa struttura iniziale fu ampliata per permettere un maggiore afflusso di passeggeri. In quegli stessi anni fu inaugurato anche lo scalo merci annesso alla stazione, chiamato Anhalter Güterbahnhof (stazione dei beni di commercio) e anche in virtù di questo, entro la fine del 1800 la stazione diventò il più importante scalo d’Europa per i treni in partenza in direzione Sud, addirittura verso Roma, Napoli e Atene. Con una media giornaliera di 44.000 passeggeri, la “Porta del Sud” (così era ormai soprannominata Anhalter Bahnhof) arrivava quasi a competere con il volume di passeggeri che avrebbe avuto l’aeroporto di Tempelhof qualche anno dopo.

C’era anche un’altra caratteristica che rendeva unica al mondo questa stazione: un tunnel sotterraneo lungo cento metri, che ospitava anche cinque negozi, la collegava direttamente all’antistante Hotel Excelsior, ai tempi il più grande albergo d’Europa.

Excelsior-Anhalter Tunnel

La stazione e il Terzo Reich

Il collegamento della stazione con il trasporto cittadino avvenne nel 1939, solo pochi anni prima che il destino, la guerra e il caso decidessero contemporaneamente il futuro della Anhalter Bahnhof. Il destino concordato per lei da Adolf Hitler e da Albert Speer (architetto personale del Führer e ideatore di quella che sarebbe dovuta essere la Berlino ideale del dopoguerra, una magnificente capitale che avrebbe preso il nome di Germania) era alquanto particolare: avrebbe dovuto mantenere solo la sua struttura esterna per essere trasformata in una enorme piscina coperta (il che avrebbe finalmente dato un senso all’ossessione per le mattonelle che regna nelle fermate della metro di Berlino facendole assomigliare tutte a delle vasche sotterranee). Il piano di Hitler per la futura capitale del Reich prevedeva infatti due enormi stazioni ferroviarie, situate rispettivamente a Nord (zona Wedding) e a Sud (zona Tempelhof). Non ci sarebbe stato più spazio per la vecchia Anhalter, tanto valeva destinarla a formare il fisico dei giovani del regime.

Purtroppo il piano per trasformare la stazione in una piscina rallentò a causa della guerra e questo fece sì che anche Anhalter Bahnhof sia stata una delle stazioni da cui partivano i treni dei cittadini ebrei deportati; è stato calcolato che dalle sue banchine abbiano visto Berlino per l’ultima volta circa 55 mila persone destinate ai campi di concentramento dell’Est Europa.

A boicottare il destino prefissato della stazione fu l’arrivo della guerra a Berlino: la stazione fu bombardata pesantemente per ben due volte, nel 1943 e 1945, prima riducendo drasticamente e poi interrompendo del tutto il traffico ferroviario. Il colpo di grazia le fu dato negli ultimi giorni dell’assedio della capitale tedesca, prima che la città cadesse definitivamente. Quello che rimaneva dell’esercito nazista riteneva che l’Armata Rossa stesse avanzando quartiere dopo quartiere attraverso i tunnel della metro, rimasti inutilizzati durante la guerra: fu deciso di far esplodere la galleria della S-Bahn in corrispondenza del Landwehrkanal, allagando così tutti i tunnel circostanti, compresi quelli vicino Anhalter Bahnhof. I nazisti distrussero così l’ultima parte rimasta intatta della stazione e, cosa ben più drammatica, fecero morire affogati anche molti berlinesi che proprio nei tunnel della metro avevano trovato rifugio dai bombardamenti.

Durante la Guerra Fredda

Subito dopo la guerra, Anhalter Bahnhof fu restaurata e rimessa in funzione per il traffico cittadino e per pochi treni regionali diretti in Brandeburgo e Sassonia. La sua nuova vita però durò poco; nel 1952 la stazione fu definitivamente chiusa, per motivi principalmente dovuti al caso: il caso di trovarsi troppo vicino alla zona ovest della città divisa dove già molte altre stazioni metro operavano. Se si fosse trovata qualche chilometro più ad est probabilmente avrebbe continuato ad operare. Così non è stato. Anhalter Bahnhof è sopravvissuta alle bombe e all’allagamento, ma nel 1960 è stata demolita; quel che ne rimane in piedi è solo parte della facciata, tuttora visibile.

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Anhalther Banhof oggi

Oggi dietro quella facciata sono stati costruiti due campi di calcio sintetici su cui si allenano i ragazzi di una piccola società sportiva turca: è impossibile non pensare il destino di questa stazione sia in qualche modo indissolubilmente legato allo sport. Alle spalle dei campi nel 2001 è stato costruito il Tempodrom, dove si svolgono importanti manifestazioni sportive e concerti. Si tratta sicuramente di una struttura lontanissima dalle idee di Schinkel e impensabile per il progetto di riqualificazione nazista della città pensato da Speer, ma fortunatamente Berlino è capace di andare avanti e di rinnovarsi sempre.
Ben nascosti dietro al Tempodrom (è necessario quasi addentrarsi in un boschetto di alberi molto fitti) si trovano i resti delle banchine e dei binari della vecchi stazione: adesso offrono rifugio ad alcuni senzatetto, che qui hanno trovato un posto tranquillo e poco visibile in cui passare la notte.

Di quella che fu la “Porta del Sud” di Berlino adesso rimane solo la porta. E nemmeno per intero. Se qualcuno fosse interessato a vedere le statue metalliche che un tempo ornavano l’ingresso della stazione, chiamate Tag und Nacht (giorno e notte), le può trovare conservate al Deutsches Technikmuseum. Il resto della struttura, secondo quello che dice una leggenda cittadina, si troverebbe nelle case di molti berlinesi, accorsi in massa il giorno della demolizione per portarsi via almeno un mattone di quella che, per più di un secolo, era stata la loro stazione.

Anhalter_Bahnhof_facciata

 

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Immagine della brochure del tunnel: © David Levine (www.travelbrochuregraphics.com)