Schianto Germanwings, il giorno dopo. Scioperi, scatola nera e teorie. Il punto della situazione
All’indomani dello schianto dell’Airbus A320 della Germanwings continuano le operazioni di soccorso. La zona è molto impervia e il riconoscimento dei corpi potrebbe essere ritardato a causa dei lupi. Come riporta l’Indipendent la gendarmeria francese ha predisposto uno speciale servizio di sorveglianza. Al momento priorità assoluta delle autorità è il ritrovamento della seconda parte della scatola nera dell’aereo che pare essersi molto danneggiata in seguito allo schianto ma comunque indispensabile per iniziare un’indagine.
Intanto in Germania, i piloti della Germanwings si sono rifiutati di volare, annullando più di 30 voli in tutta Europa. Gli equipaggi chiedono alla loro compagnia e a Lufthansa, chiarimenti circa l’incidente e maggiori controlli sulla sicurezza dei loro aerei, infatti sono stati numerosi i problemi minori riscontrati nelle ultime settimane sugli aerei della compagnia low cost, uno dei quali proprio sull’A 320 schiantatosi ieri. Dal canto suo, Lufthansa ha rilasciato oggi un comunicato dove l’incidente viene dichiarato “inspiegabile”. Il sito di Germanwings da ieri si apre in homepage con una triste scritta in grassetto in cui invita chi è interessato a conoscere chi fosse sull’aereo a mettersi in contatto con una hotline creata appositamente. Nel frattempo i colori del logo della compagnia aerea sono neri e non più gialli e rossi.
La scatola nera. La cosiddetta “scatola nera” di un aereo è composta da due parti: il CVR (cockpit voice recorder), che registra per circa 2 ore le comunicazioni via radio e tutto quello che accade all’interno della cabina di pilotaggio, e il FDR (flight data recorder) che invece registra i parametri di volo relativi alle ultime 25 ore di viaggio dell’aeromobile. Nel caso del volo Germanwings, il registratore di volo recuperato al momento è quello che registra le comunicazione nella cabina di pilotaggio: si tratta di un nastro magnetico (o, se un modello più recente, di una memoria digitale) su cui vengono incise le comunicazioni via radio fra i due piloti, fra i piloti e la torre di controllo e anche tutti i rumori ambientali della cabina.
In questo incidente il registratore è stato parzialmente danneggiato (vedere foto in alto), ma gli investigatori hanno dichiarato che sarà comunque possibile recuperare i dati registrati. La sua invenzione, con le caratteristiche attuali, è degli anni ’50, anche se ne esistono modelli già in precedenza: probabilmente il nome “scatola nera” deriva proprio da quelli, che di fatto erano piccole camere oscure in cui la registrazione dei dati avveniva su una pellicola che non doveva essere impressionata dalla luce.
Sia per quanto riguarda il CVR che per il FDR la dimensione è quella di una piccola scatola composta da una parte a forma di parallelepipedo da un lato (contenente le batterie di alimentazione autonome del registratore di volo, che può così funzionare anche in caso avvenga un black out con l’alimentazione dell’aereo) e con un contenitore cilindrico dall’altro (contenente la strumentazione per la registrazione dei dati.
Tutto il registratore di volo è protetto da una copertura isolante in acciaio inossidabile e può resistere ad un accelerazione di 3400 volte quella che è la normale forza di gravità (vale a dire una velocità di circa 500 km/h al momento in cui avviene l’impatto), a temperature fino a mille gradi centigradi e anche a grandi profondità nel caso dovesse essere dispersa in mare. Come ulteriore protezione, i registratori di volo sono collocati nella sezione di coda dell’aereo, statisticamente la parte meno sollecitata in caso di impatto.
Ogni registratore di volo è equipaggiato anche con un segnalatore ad ultrasuoni per facilitarne il ritrovamento e la durata di tale batteria è di circa un mese; quando la batteria si scarica, il segnalatore smette di trasmettere ma i dati all’interno del registratore rimangono intatti.
Informazioni tecniche: Francesco Somigli