Tanti Auguri a te che sei come Berlino
di Manonima
Esattamente un anno fa. Ore 21.00. Volo Easyjet Milano – Berlino: ritardo di un’ora causa maltempo. Salgo a bordo bagnata come un pulcino e mi siedo in mezzo ad altre due persone: un uomo tedesco sulla quarantina e un ragazzo italiano che a vederlo non dimostra più di trent’anni. In quel momento inizia a grandinare e il ritardo si accumula. Primi sbuffi e commenti e poi prende vita una conversazione a tre. “Se l’aereo non atterra prima di mezzanotte vuol dire che compirò gli anni qui.” Dice il ragazzo italiano che poi si mette a lavorare al computer, mentre io e Stephan, che è psicoterapeuta, parliamo dei sogni e del loro significato. Scatta la mezzanotte ed interrompo la concentrazione del ragazzo con uno “Scusa se ti disturbo, ma…Buon compleanno!”. Arriva così un invito alla festa con gli amici la sera a casa sua in concomitanza della partita della nazionale italiana ai mondiali e poi una serie di uscite da soli e in compagnia alla scoperta di Berlino, che riserva sempre sorprese. Ricordo ancora il sapore della Andechs presa a Kreuzberger Himmel circa una settimana dopo.
E mi emoziono ancora se penso al primo giro in moto della mia vita al Kleiner Müggelsee. Avevo un sorriso infinito. Infinito come le avventure passate insieme. Ogni settimana facevamo qualcosa di diverso, scoprivamo qualcosa di nuovo: una spiaggia in riva alla Sprea vicino a Markthalle 9, un lago troppo lontano per essere raggiunto con i mezzi pubblici, il festival della birra artigianale e quello internazionale sull’immensa Karl-Marx-Allee, le domeniche a Mauerpark a vedere il Karaoke e i giri in bicicletta a Tempelhof. Mi tenevo continuamente aggiornata sul sito Berlino Cacio e Pepe per non perdermi nulla e per non mancare agli eventi importanti.
E mi è ancora impresso in mente il giorno più bello per me: il 9 Novembre 2014, il venticinquesimo anniversario della caduta del muro. Eravamo alle 12.00 in punto sotto la Porta di Brandeburgo a vedere le prove della Staatskapell e di Peter Gabriel che intonava “Heroes” di David Bowie. Un’emozione unica, una giornata memorabile. Abbiamo ricevuto un pass a testa per poter tornare vicino al palco all’inizio del concerto alle h. 18.00. Ricordo ancora la felicità che ho provato nell’aver potuto superare le migliaia di persone dopo aver bevuto un tè russo e mangiato delle squisitezze alla Tadshikischen Teestube. E quanto è stato lo stupore nel vedere Gorbaciov a soli 20 metri di distanza. Quando i palloncini del Lichtgrenze sono stati lasciati andare in cielo mi sono sentita come se fossi io a volare in alto.
E adesso che sono stata fortunata a trovare un lavoro in Italia, il mio pensiero arriva spesso a Berlino e a te. E mi piacerebbe essere lì per dirti di persona tanti auguri, ma lo faccio così in un modo un po’ strano come lo sono io…Tanti auguri a te che sei come Berlino: so wunderbar…
Photo: © Hendrik Wieduwilt CC BY SA 2.0