Paul R. Cuddle, pianista siciliano dallo spirito europeo: “La mia musica vuole farvi stare bene”
A tu per tu con Paolo Robino, in arte Paul R. Cuddle, pianista italiano ma dallo spirito europeo
La storia e la carriera del pianista siciliano Paolo Robino, in arte Paul R. Cuddle, dimostra come la musica sia un linguaggio universale, capace di abbattere le barriere e i confini. Partendo da Salemi, cittadina in cui è nato, si è trasferito poi a Milano, dove è diventato un apprezzato pianista, componendo quella che da lui stesso ha definito “una musica che coccola, che vuole fare stare bene chi l’ascolta” e che vuole portare in giro per tutta Europa. Inoltre Paul è un membro di Armonia, associazione culturale che, dal 2010, si occupa di promuovere la cultura musicale e letteraria attraverso presentazioni, concerti e organizzazione di eventi. Noi di Berlino Magazine abbiamo avuto il piacere di chiacchierare un po’ con lui.
“Io suono da sempre. I miei genitori non erano d’accordo ma io ho continuato ad andare avanti con la mia musica e con la mia testardaggine”
Paul ci spiega come la passione della musica sia stata dentro di lui sin da bambino. Un percorso artistico fatto da una lunga gavetta ma che gli ha portato molte soddisfazioni. “Io suono da sempre. Ho iniziato in Sicilia da bambino, negli anni ’80, a studiare pianoforte, strumento in cui poi mi sono diplomato. I miei genitori non erano d’accordo sul fatto di portare avanti questa mia passione ma io ho comunque continuato per la mia strada, anche grazie alla mia testardaggine. Mi son o reso conto che avevo la possibilità di lavorare con la musica seriamente, suonando davanti a un pubblico, e quindi ho fatto di tutto per poterlo fare. Ho fatto l’animatore nei villaggi turistici, suonando il pianoforte, mi sono esibito nei piano bar, ovunque. Poi sono partito per Milano intorno ai 36 anni e nel capoluogo lombardo ho cominciato e ho continuato a suonare nei locali notturni milanesi e ho sempre vissuto così. Poi arrivato ai 50 anni mi sono un po’ svegliato e mi sono detto ‘Adesso forse è meglio che mi rilasso un attimino’, perché ero sempre un po’ stanco. Allora ho cominciato a comporre la mia musica.
“Ho scelto il nome d’arte Paul R. Cuddle per sottolineare il fatto che la mia è una musica che vuole farti stare bene”
Abbiamo poi chiesto a Paul da dove è nata la decisione di presentarsi al pubblico non con il suo nome italiano ma come Paul R. Cuddle. “In Sicilia avevo degli amici e mi chiamavano tutti Paul, e da lìho deciso di farmi chiamare così. In realtà il mio era proprio il sogno americano e, quindi, è stato poi naturale presentarmi come Paul. Cuddle l’ho scelto quando ho cominciato a comporre un certo tipo di brani, cioè una musica che coccola, che fa star bene, che crea abbracci comunque calorosi. Ecco perchè Cuddle (che tradotto in italiano significa, appunto, coccolare, abbracciare ndr), mi è venuto proprio pensando alla mia musica”.
“Voglio che le persone, ascoltando la mia musica, si sentano bene, si rilassino”
“La musica per me, innanzitutto, è la vita, non potrei mai farne a meno. Io alla mattina mi alzo, mi metto al pianoforte e devo suonare. Non è una cosa matematica, tu metti le mani sui tasti e loro creano qualcosa in qualche modo. C’è un’interazione tra cervello, cuore, anima e mani, ed è così che arriva la musica, non ti so dire perché e come, però arriva sempre qualcosa. Poi, certi giorni arriva qualcosa di bello, e altri no. Questo a seconda delle emozioni che provo in quel momento.Ed è proprio questo il mio obiettivo adesso: voglio dare delle emozioni. Credo fermamente che la musica possa far star bene, possa guarire addirittura la gente, dalla depressione o da qualunque malattia. Ovviamente non va a sostituirsi alla medicina, però è un aiuto fondamentale. E lo credo non solo pensando alla mia musica ma alla musica in generale. Ad esempio brani rilassanti ti aiutano ad allentare la tensione, producono endorfine e ti aiutano a stare meglio. Altri generi, come il rock o il metal, ti aiutano in altro modo, ti danno energia e la forza per fare qualcosa. Quello che voglio fare è riuscire a fare star bene le persone, aiutarle a rilassarsi. Qualcuno mi ha scritto che grazie ai miei brani riescono a studiare meglio, altri che, finalmente, sono riusciti ad addormentarsi dopo aver sofferto per lungo tempo di insonnia. E questo interagire con i miei fan la considero una cosa meravigliosa”.
“Il lockdown mi ha comunque permesso di creare nuova musica e pensare a un nuovo spettacolo da portare in giro per l’Europa”
“Il lockdown mi ha aiutato in qualche modo a stare ancora più in contatto con la gente e a suonare, e a far sentire di più la mia musica. Ovviamente non nei teatri o nei locali pubblici ma attraverso uno strumento importantissimo come internet. È nata anche l’idea di uno spettacolo da portare in giro, non solo in Italia, ma anche in altre città europee. Si tratta di uno spettacolo che fonderà musica e parole. Le frasi accompagneranno la musica, perché lo spettacolo è musicale, perchè il concetto di quello che voglio dire si può esprimere anche con le parole . Ci sono infatti un sacco di filosofi o poeti o scrittori che aiutano anche a ‘sentire’ e a far ascoltare le parole, non solo la musica. Quindi il mio obiettivo è riuscire a portare questo tipo di spettacolo in giro per l’Europa. Stiamo uscendo da una pandemia, si può ricominciare a suonare e la mia voglia sarebbe di cominciare ad esibirmi in giro, farmi conoscere in Europa. In Italia, forse, non mi interessa molto. Infatti anche Paul R. Cuddle è un nome straniero, è un nome in inglese, ma non per gli italiani, non è molto per loro, non è per noi italiani, è soprattutto per l’estero, perché vorrei girare aiutato anche dalle associazioni italiane in giro per il mondo. Il mio futuro dovrebbe essere questo. Negli spettacoli che stiamo preparando il pianoforte e la mia musica saranno i protagonisti principali e poi appunto, una voce narrante reciterà versi poetici o testi filosofici che stiamo preparando adesso anche grazie ad Arianna Brandolini che, come me, fa parte dell’associazione culturale musicale Armonia”.
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Immagine di copertina: ©Paul R. Cuddle