Il marmo italiano nel design contemporaneo: a Berlino un evento con l’architetto Andrea Liguori

L’architetto Andrea Liguori ospite della Società Dante Alighieri Berlin in un incontro dal titolo: “il marmo italiano dall’antichità al design contemporaneo”

Di Margherita Nocci

Simbolo di una Natura che resiste al passare del tempo, il marmo è ancora oggi fra le pietre naturali più amate dagli artisti. Dalla scultura, all’architettura, agli intarsi decorativi del design contemporaneo, il marmo rappresenta un materiale unico di riferimento capace di suscitare ancora un fascino irresistibile per l’innegabile bellezza e le antiche tradizioni legate al suo uso. Come scriveva lo storico dell’arte Ernst Gombrich, Michelangelo “cercava sempre di concepire le sue figure come se fossero nascoste all’interno del blocco di marmo”. Capace infatti di riflettere nelle tonalità di colore e nelle sue venature i tratti del territorio da cui viene estratto, ogni pietra di marmo sembra conservare un’indole propria e diviene espressione unica della natura da cui nasce, invitandoci a guardare al suo interno per conoscerne i segreti. Come l’opera dello scultore, anche il marmo viene alla luce dalle cavità della terra e nasconde sempre nuove curiosità.

Il pregio del marmo italiano

Dal greco “mármaros” che significa lucente e splendente, il marmo italiano si distingue tra i paesi produttori per la purezza del colore e della sua consistenza: il Bianco di Carrara, il Calacatta, il Rosso Verona e il Portoro sono solo alcune delle tipologie di marmo per cui il nostro paese è conosciuto in tutto il mondo. L’origine di questo successo ha innanzitutto radici storiche: grandi artisti italiani come Michelangelo, Donatello, Bernini, Canova con i loro capolavori hanno indubbiamente fatto di questo materiale il simbolo delle meraviglie dell’arte italiana conferendogli un pregio speciale.

Si narra che il marmo della Pietà vaticana fosse talmente splendente che si credeva che Michelangelo avesse dedicato alla lucidatura lo stesso tempo che gli fu necessario per scolpire il suo capolavoro. L’artista infatti aveva un legame viscerale con questo materiale e sappiamo che si occupava personalmente di scegliere i blocchi di marmo su cui lavorare, incidendo una “M” come segnale per i tagliatori. Millenaria inoltre è l’esperienza degli artigiani italiani o “cavatori” nella lavorazione e nell’estrazione del marmo, detentori di raffinate tecniche in costante trasformazione. Le famose cave del marmo di Carrara, dalla suggestiva forma ad anfiteatro, nel cuore delle Alpi Apuane, costituiscono il bacino più grande al mondo e hanno un’attività estrattiva che risale al I sec. a.C. in epoca romana. La città di “Carrara”, invero, prese il suo nome dai carri che servivano per trasportare gli enormi blocchi di marmo bianchi dai monti al mare.

Dall’antichità al design contemporaneo

Se fin dall’antichità furono dunque innumerevoli e grandiose le opere marmoree realizzate in scultura e architettura, basti pensare al David di Donatello o al duomo di Milano. Ancora oggi il marmo continua a rappresentare un materiale di spicco anche nelle moderne creazioni di architetti e designer. Apprezzato come autentica espressione della natura, «il marmo affascina perché riflette il bisogno di tornare al valore della materia che dura nel tempo», sostiene l’industrial designer Raffaello Galiotto.

Negli ultimi anni infatti sono state introdotte nuove lavorazioni capaci di riproporre un materiale millenario in soluzioni originali ed eleganti anche nell’arredamento e nelle decorazioni: pensiamo per esempio alle moderne tecnologie del design litico o il progetto “Ondamarmo” della designer Federica Elmo che ci mostra come sia possibile modificare la superficie del marmo, generando riflessi cromatici. Come afferma Galiotto, curatore della mostra Marmo_2.0 Digital design evolution: «è ancora tutto da inventare: il marmo offre delle possibilità esplorative incredibili, e più si “scava”, più si trova – in tutti i sensi!».

Il nostro autore, l’architetto Andrea Liguori

Laureatosi con lode in architettura all’università di Palermo, Andrea Liguori si è dedicato ai concorsi internazionali di design e architettura. Ha svolto attività di tutoraggio per gli studenti presso l’Università degli studi di Palermo nei corsi di Disegno industriale con l’Arch. Santo Giunta e di arredamento e architettura degli interni con l’Arch. Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. Vive e opera a Berlino nel campo dell’architettura e del design degli interni, avendo realizzato numerosi progetti quali abitazioni private, negozi, lounge bar e ristoranti.

Per questo e molto altro sui segreti del marmo italiano vi aspettiamo al primo incontro in presenza organizzato dalla Società Dante Alighieri di Berlino sabato 26 marzo, alle ore 18 e 45, presso il locale Zunftwirtschaft (Arminiusstrasse 2-4)! L’ingresso è gratuito, i posti a sedere per motivi sanitari sono limitati; pertanto, vi consigliamo entro mercoledì 23 marzo di prenotare via email all’indirizzo info@danteberlin.com o telefonicamente al numero +49 1573 9452180. L’evento sarà in italiano e per ulteriori dettagli vi invitiamo a visitare la pagina Facebook dell’evento!

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Immagine di Copertina: foto di NakNakNak presa da Pixabay