Italia e Germania discutono sulla nascita del concetto di razza grazie all’IIC di Berlino

Giovedì 17 giugno alle ore 20,00 ci sarà la presentazione del libro “L’invenzione delle razze”. L’autore Guido Barbujani in dialogo con Stefan Klain

Con l’introduzione di Maria Maria Carolina Foi, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, si discuterà sulla vera entità della parola razza. “La parola razza è tornata di moda. Ma siamo sicuri di sapere cosa significhi esattamente? E abbiamo motivo di credere che la specie umana sia costituita da razze biologiche diverse, come i cani o i cavalli? E poi, quanto dipendono dai nostri geni i difficili rapporti fra persone di cultura od origine diversa e le disuguaglianze economiche e sociali?” Il libro, attraverso un percorso storico-critico, ripercorre le fasi del dibattito sulla diversità umana basata sulla biologia, dai primi tentativi di classificazione razziale fino ai moderni studi sul DNA. Si ricostruiscono le fasi più antiche dell’umanità tramite la genetica, dalle nostre origini africane alla colonizzazione dei cinque continenti, e attraverso questa consapevolezza, si smentisce l’idea ottocentesca che l’umanità sia divisa in gruppi biologicamente distinti, erroneamente chiamati razze.

Il tema della razza nell’antropologia

Varie correnti ottocentesche hanno cercato di dividere gli uomini in “razze inferiori” e “razze superiori”, attraverso la teoria del razzismo scientifico. Questa teoria cercava di dividere gli uomini tramite le forme del cranio e del viso, attribuendo certe caratteristiche di personalità alle caratteristiche fisiche. Nell’800 nasceva la teoria della degenerazione dal tipo primordiale della specie. Elaborata dal naturalista francese Buffon nel suo Storia naturale, e successivamente approfondita da Blumenbach, in un’opera titolata De generis humani varietate nativa. La tesi sostiene che il primordiale umano sia individuabile nel tipo caucasico di pelle bianca comparso in prossimità del Mar Caspio. Sostiene, inoltre, che la varietà gialla, rossa e nera siano il prodotto di una progressiva degenerazione del tipo bianco. Ecco che con queste teorie si inizia a imporre l’idea della “razza suprema”.

I protagonisti dell’incontro

Guido Barbujani, nato nel 1955 ad Adria, è un rinomato genetista di popolazioni italiano che continua il lavoro pionieristico di Luigi Cavalli-Sforza. Ha lavorato per l’Università Statale di New York e le università di Padova e Bologna e dal 1996 insegna all’Università di Ferrara. Le sue pubblicazioni includono i romanzi Questione di razza (premio Hemingway) e Tutto il resto è provvisorio , oltre a numerosi trattati come Sono razzista, Ma sto cercando di smettere (con Pietro Cheli), Gli africani siamo noi (premio selezione Galileo), Il gene riluttante (con Lisa Vozza) e I l giro del mondo in sei milioni di anni (con Andrea Brunelli).

Stefan Klein ha studiato fisica e filosofia analitica a Monaco, Grenoble e Friburgo. Ha conseguito il dottorato di ricerca e ha svolto ricerche sulla biofisica teorica prima di dedicarsi alla scrittura. I suoi libri sono diventati dei bestseller: La formula della felicità, Il tempo, L’eredità di Da Vinci, Il senso del dare, I sogni, Tutto e niente . Ha lavorato come docente ospite presso le Università di Heidelberg, Friburgo, Cottbus, San Gallo, Barcellona, ​​​​Cambridge e Berlino.

Presentazione del libro “L’invenzione delle razze” di Guido Barbujani

L’autore verrà intervistato da Stefan Klain

Giovedì 17 giugno

dalle ore 20:00

L’evento sarà online, basta accedere al Link zoom

Puoi trovare l’evento su Facebook

 

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In copertina: foto di Sora Shimazaki da Pexels