Berlino, rivolte e barricate in fiamme a Rigaer Straße

Barricate in fiamme a Rigaer Straße. I sostenitori di un edificio parzialmente occupato si scontrano  nuovamente con la polizia

Immagini forti quelle che sono arrivate ieri e oggi da Rigaer Straße, nel cuore di Berlino, da quello che normalmente è un tranquillo quartiere residenziale. Barricate realizzate con pneumatici, filo spinato, biciclette, spazzatura e assi di legno hanno accolto ieri un piccolo esercito di poliziotti inviato presso l’edificio occupato al 94 di Rigaer Straße. Circa 200 persone mascherate hanno tentato di impedire l’accesso della polizia, incendiando barricate di fortuna, sparando petardi fumogeni e lanciando pietre dai tetti circostanti. Come riportato da Tagesspiegel, verso mezzogiorno gli incendi sono stati  domati, gli spettatori sono stati spinti nelle strade laterali e la situazione si è definitivamente calmata. Un elicottero della polizia ha comunque continuato a sorvolare il quartiere fino alle prime ore del pomeriggio. Stando alle dichiarazioni di una portavoce della polizia, tra i circa 200 poliziotti inviati sul posto ci sarebbero alcuni feriti.

Sullo sfondo dello scontro, una controversa ispezione all’edificio, voluta dal proprietario per la verifica della conformità alle misure antincedio

Il proprietario dell’edificio aveva annunciato di voler inviare giovedì 17 giugno un suo rappresentante all’interno dell’edificio, per verificarne la conformità alle norme antincendio. Gli occupanti hanno interpretato questa iniziativa come finalizzata al loro sfratto e hanno reagito organizzando una vera e propria resistenza. In previsione di una reazione violenta, la polizia si è presentata a Rigaer Straße nella mattinata di mercoledì 16 giugno, con l’obbiettivo di creare un’area ad accesso limitato intorno all’edificio e prevenire un’esclation di violenza. Le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo alle 8.00 di mercoledì, scortate da 200 poliziotti e munite di un cannone ad acqua. Durante le prime ore del giorno, gli occupanti della casa hanno improvvisato delle barricate davanti al Rigaer94 e si sono preparati all’arrivo in anticipo della polizia. I simpatizzanti dell’occupazione abusiva di estrema sinistra hanno twittato: “La difesa di Rigaers94 è iniziata”.

La questione legale

Ai sensi della legge sulla protezione antincendio, martedì scorso (8 giugno) il Tribunale Amministrativo di Berlino aveva dichiarato ammissibile la richiesta del proprietario di un’ispezione nell’edificio. Gli occupanti avevano immediatamente reagito legalmente, appellandosi allo stesso tribunale con una mozione d’urgenza. Quando tale mozione d’urgenza è stata respinta dal Tribunale Amministrativo, i residenti delle case occupate sono quindi ricorsi ad un secondo appello, tuttora pendente presso il Tribunale Amministrativo Superiore.

Breve storia delle case occupate di Berlino

Storica zona di opposizione sin dai tempi della DDR, l’area intorno alla Samariterkirche ospita ancora oggi diversi edifici occupati, principalmente affacciati su Liebigstraße e Rigaer Straße. Questi edifici erano stati occupati nei primi anni 90, dopo la caduta del Muro, quando molti abitanti di Berlino Est si trasferirono nella Germania dell’Ovest, lasciando le proprie case sfitte. Studenti, giovani creativi ed artisti vi si insediarono, intenzionati a trasformare questi immobili abbandonati e fatiscenti in piccole comunità politiche anarchiche e indipendenti. Berlino si è poi espansa e zone prima considerate periferiche sono diventate relativamente centrali, con un sensibile aumento dei prezzi degli immobili. Lo Stato, che possedeva questi palazzi, li ha venduti a società immobiliari che ora ristrutturano gli edifici e ne sfrattano gli occupanti.

In difesa degli occupanti, sono state organizzate grandi manifestazioni che hanno richiamato persone da tutta Europa, Italia compresa, e sono spesso sfociate in violenti scontri con le forze dell’ordine. La storia delle case occupate di Berlino racconta la gentrificazione subita dalla città. Interi quartieri popolari sono stati trasformati in zone abitative di lusso, causando ingenti cambiamenti nella composizione sociale e nei prezzi delle abitazioni. Quanto ancora resisteranno queste ultime comunità?

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