30 ore a Berlino, la storia della hit del momento di Saint Pablo
30 ore a Berlino: il racconto sincero di un weekend nella capitale tedesca
«Il pezzo 30 ore a Berlino è stato abbozzato su un volo Roma – Berlino di fine gennaio. Ho passato realmente solo 30 ore a Berlino. Il viaggio era stato organizzato con i miei amici di sempre: è un’usanza che abbiamo quella di riunirci 3-4 volte l’anno e vederci in un posto a caso». Così racconta Saint Pablo – all’anagrafe Pierpaolo Pingitore – autore di 30 ore a Berlino, una delle canzoni del momento. Difficile da etichettare, ma a lui piace il termine Graffitti pop coniato da Spotify: infatti il suo sound è sia pop che urban. «Loro avevano prenotato con largo anticipo, io mi sono ritrovato a comprare i biglietti solo una settimana prima e quindi ho trovato dei voli dagli orari improponibili, il venerdì sera alle 21.30 e domenica mattina alle 8.55. Ho così trascorso solo 30 ore nella capitale tedesca. Non l’avevo mai visto prima, avrei voluto godermela maggiormente. È una città storica, con un passato buio ma che mostra in tutti i suoi aspetti la capacità di rialzarsi e di ricominciare. Berlino mi ha colpito tanto e rimarrà sicuramente un pezzo importante della mia vita».
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Saint Pablo: l’origine del nickname
«Oggi sono Saint Pablo, ma rimango pur sempre Pierpaolo, un ragazzo di 27 anni che tempo fa ha lasciato la Calabria per studiare a Roma. Mi sono laureato due volte, ho trovato un lavoro che a grandi linee mi piace, head hunter, mi occupo di ricerca e selezione del personale per le aziende IT, sono riuscito a costruire relazioni ed amicizie importantissime. La musica è solo un aspetto del mio bagalio personale. In fin dei conti, Pierpaolo e Saint Pablo sono la stessa cosa, la stessa persona: entrambi amano la musica e quello che fanno con essa. Per quanto riguarda il mio nome d’arte, certamente l’omonimo titolo della canzone di Kanye West ha contribuito alla scelta, ma esso deriva dal mio nome, Pierpaolo, diventato “Pablo” quando mi trovavo a Madrid in Erasmus. Il “Saint”, è la versione inglese di “santo”, appellativo che mi è sempre stato riconosciuto per la mia enorme pazienza».
30 ore di Berlino è un viaggio tra passato, presente e futuro
«30 ore a Berlino è un viaggio trasversale: ha inizio nel passato, dai ricordi dell’adolescenza, i calci al pallone, i primi amori. Passa per il presente, fermo, immobile, un pò fermo alla noia quotidiana. Arriva al futuro, alle scelte, ai cambiamenti, alla voglia di reinventarsi e rinnovarsi. È un pò una metafora della mia generazione, ma anche una metafora di questo mio ingresso nel mondo della musica.» Nel futuro di Saint Pablo arriverà a breve il secondo singolo e un EP in uscita tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. «Poi il futuro è già scritto, non controlli il destino», lui stesso recita nella sua canzone, «quindi non so esattamente cosa accadrà, ma vi assicurò che sarà qualcosa di veramente bello».
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Photo: © Courtesy of Saint Pablo