Elettori della destra tedesca cacciati da Sachsenhausen dopo aver relativizzato i crimini nazisti con la guida
Un gruppo di visitatori del campo di concentramento di Sachsenhausen ha tentato di sminuire lo sterminio di massa ai tempi del Nazismo.
Venti persone sono state allontanate dal campo di concentramento di Sachsenhausen, per aver tentato di relativizzare lo sterminio di massa Nazionalsocialista. Il gruppo faceva parte dell’elettorato di Alice Weidel, co-leader del partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AFD). Pur non essendo presente, l’esponente del movimento tedesco aveva direttamente invitato i suoi sostenitori a prendere parte alla visita. I venti visitatori erano partiti dal Lago di Costanza per un viaggio d’istruzione finanziato dall’ufficio stampa del Governo federale tedesco.
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Il campo di concentramento di Sachsenhausen
Il campo è situato a soli 35 chilometri a nord di Berlino ed è stato uno dei più attivi in Germania. Ultimato nel settembre del 1938 entrò in funzione l’anno successivo. Nell’arco di sei anni al suo interno furono reclusi circa 200.000 persone. Fucilazioni, esperimenti medici, morti per malattie, stenti o nelle camere a gas erano all’ordine del giorno. I defunti furono almeno 30.000.
La vicenda al campo di concentramento di Sachsenhausen
Il gruppo in questione è entrato nel campo di Sachsenhausen e ha osservato le strutture dedicate alla realizzazione dello sterminio di massa. Cinque dei venti partecipanti, sono però intervenuti numerose volte tentando di ridimensionare le atrocità che accadevano ai tempi del Nazismo. Il portavoce della Fondazione che gestisce il memoriale di Sachsenhausen, Horst Sefers, ha spiegato che i cinque visitatori «hanno continuamente interrotto e disturbato la visita guidata usando le argomentazioni tipiche della destra revisionista». E ancora: «Queste persone hanno dato spazio a tutto il repertorio del revisionismo e del relativismo. Sono stati fatti confronti fra i lager e presunti crimini degli alleati e si sono messe in dubbio le stesse procedure tecniche con cui venne commesso il genocidio» (ANSA).
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Le reazioni in seguito ai recenti fatti al campo di concentramento di Sachsenhausen
La polizia ha aperto un’inchiesta sulla visita ma – riferisce sempre Horst Sefers – difficilmente saranno condannati, perché «hanno volutamente evitato di fare affermazioni punibili per legge». Alice Weidel, colei che ha invitato i suoi sostenitori a compiere la visita, si è dichiarata «parecchio sorpresa» dell’accaduto.
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Foto di copertina: © DzidekLasek on Pixabay CC0