Street Food

Il travolgente successo dello street food in Germania e quei piatti che costano più che al ristorante

Lo Street Food ha avuto una lunga tradizione in Asia, ma da alcuni anni si è diffuso anche nel vecchio continente. In realtà è solo il nome ad essere nuovo. Si è sempre mangiato in strada da Palermo ad Oslo, passando per la Germania e ogni altro Paese europeo.

Come racconta Young Germany questo antico fenomeno giunge dagli Stati Uniti e in particolare dal concetto del cibo su quattro ruote. I chioschetti si sono diffusi in prossimità della metropolitana di New York e ha poi contribuito alla crescita del fenomeno in altre città.

Lo street food tedesco di ieri e di oggi

In Germania, nella Regensburg del dodicesimo secolo, il Cookshop at the Crane serviva carne bollita agli operai che lavoravano in quella parte di Baviera. Attualmente nello stesso punto si trova il chiosco ‘La storica cucina della salsiccia’, considerato il bar più vecchio del mondo. ‘Drei im Weggla’, invece, tradotto ‘Tre salsicce in una pagnotta’, è tra i più antichi Street food tedeschi. Lo Street food ha ormai assunto un significato più profondo dall’ingurgitare velocemente e in piedi un bratwurst, diventando una sorta di evento culturale gastronomico. E non un “obbligo” di approvvigionamento di cibo di cui ha bisogno l’organismo. A Berlino prova ne è il successo dello Street Food Day del giovedì presso la Markthalle Neun di Kreuzberg. Replicato dall’apertura dei mercatini street food del weekend presso la Neue Heimat e la Kulturbrauerei. Volendo allontanarsi dalla capitale, bisogna poi citare lo Street Food Session ad Amburgo e lo Street Food Festival di Colonia.

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Cosa si mangia

In queste celebrazioni/mercato dello street food la qualità è normalmente alta. Un semplice chioschetto dotato di angolo cottura facilita la preparazione delle pietanze. Ma anche una maggiore libertà e mobilità nei movimenti. Si cucina a vista e ad essere garantito è prima di tutto il consumatore. Siamo in Germania, quindi è facile trovare hamburger, Käsespatzle (gnocchetti al formaggio), carne di suino lasciata quattordici ore ad affumicare. Flammkuchen, patatine e tagli di carne di ogni sorta, ma non solo. A Berlino, abbiamo visto carretti di gnocchi fatti in casa, piadine, arancini, bruschette e fritti misti. Dall’Asia arrivano pietanze come ‘Bahn Mi’ del Vietnam, ossia una baguette con grano. Farina di riso, carne saltata in padella, verdure e coriandolo. O ancora ‘Gua baos’, alternativa asiatica del classico hamburger, per non parlare di cibo messicano, polacco o sudamericano. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Variare e provare più cose la stessa sera fa parte del gioco. Per molti ormai gli eventi street food rappresentano un vero e proprio momento di festa gustativa. Difficile non lasciarsi andare.

Le controindicazioni

Il successo di questi eventi fa sì che non sempre i prezzi si mantengano bassi. Invece di pagare di meno (non c’è servizio) si paga come se si fosse al ristorante. Un hamburger non può costare sei euro se la carne non è di alta qualità. Così come un piatto di pierogi polacchi fatti in casa, ma comunque congelati e serviti con un po’ di burro. Non solo: alcune ricette esotiche perdono di originalità appena tendono ad essere modificate sulla base dei gusti della persona del luogo. Insomma, bisogna sempre stare attenti. Va bene la strada e la spontaneità, ma – come in tutte le cose – vale la pena guardare le cose con un giudizio critico e poi lasciarsi (o meno) andare.

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Immagine di copertina: © Bryn Jones – CC BY SA 2.0