iSphere, l’idea di due berlinesi per evitare le mascherine che sa molto di vintage sci-fi

iSphere, una bella idea open-source firmata da un duo di artisti di base a Berlino

“Proteggersi e proteggere dal Coronavirus con un design che ricorda i fumetti di fantascienza degli anni ’50 e alle creazioni dei movimenti utopici degli anni ’60. L’iSphere è un oggetto divertente e serio che stimola come affrontare questa situazione eccezionale”. Con queste parole Marco Canevacci (Dr. Trouble) & Yena Young (Ms. Bubble), i due fondatori del progetto Plastique Fantastique presentano sul proprio sito il progetto iSphere. “”Il Coronavirus sta cambiando sta cambiano le nostre relazioni personali e influenzando la nostra percezione della realtà. È un virus molto democratico: si diffonde oltre i confini, non ha preferenze per genere, status sociale, culturale o economico. In questo periodo di blocco, ci chiediamo della mutazione della nostra vita sociale e degli effetti della privazione del tocco fisico”. La risposta è un casco di plastica auto-prodotto capace di far sorridere anche durante una situazione seria come quella attuale.

La genesi dell’idea e come prodursi la propria iSphere

“A partire dal 27 aprile 2020, è obbligatorio coprire bocca e naso nei trasporti pubblici a Berlino. iSphere è un progetto open source. Tutti possono produrlo, svilupparlo e migliorarlo. Abbiamo legato insieme 2 emisferi di plastica vuoti trasparenti ritagliato un foro adatto alle nostre teste. L’intera procedura ha richiesto circa 30 minuti. I costi per il materiale sono stati di circa 20 € Uno strato di specchio, un parasole, un microfono, un altoparlante, un ventilatore o un boccaglio sono alcuni dei gadget aggiuntivi utili a dare un tocco unico alle varie iSphere”

© Plastique Fantastique

© Plastique Fantastique

 

 

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