Butcherei Lindinger, il negozio di abbigliamento fetish, ma di lusso, di Berlino

Butcherei Lindinger, il negozio fetish di Berlino

A Schöneberg, uno dei più famosi quartieri gay di Berlino, si trova il Butcherei Lindinger, che all’apparenza assomiglia a qualsiasi altro negozio di oggetti fetish e sex toys. All’interno, però, ci lavorano artigiani e sarti in grado trasformare i più profondi desideri in realtà, o meglio, in abbigliamento fetish di lusso. La maggior parte dei fashion designer si trova costretta a realizzare quattro collezioni per anno, sperando di non essere rimpiazzato da qualche altro collega. Ma per Marc Lindinger, il fondatore di Butcherei, e la designer Oliver Eiermann, non è così. La coppia di colleghi, infatti, lavora solo in base al proprio estro creativo e alle richieste dei clienti.

Il successo di Butcherei Lindinger

È stata proprio Berlino, con il suo trascorso, ad attrarre Lindinger e a realizzare il suo successo. Dopo gli studi in sartoria maschile a Norimberga e alcuni lavori come fashion designer tra Zurigo e Stoccarda, Lindinger ha trovato la sua strada a Berlino. Da sempre, l’artista ha preferito il cuoio e la pelle a qualsiasi altro materiale, per il modo in cui aderiscono al corpo, per la loro pesantezza e per il suono che hanno al tatto. Per questa ragione sapeva che il cuoio sarebbe diventato il centro dei suoi lavori e per omaggiare la materia prima delle sue creazioni ha scelto di chiamare il proprio negozio Butcherei, da burcher macellaio. La qualità dei materiali utilizzati è essenziale, dato che la maggior parte degli indumenti è indossata a stretto contatto con la pelle. Per questo sono importati direttamente dall’Europa, dove i processi di trattamento dei pellami è controllabile. È quindi evidente come il fetish radichi le proprie origini in qualcosa di molto profondo, che probabilmente solo il Butcherei è in grado di esternare tramite le sue creazioni, proprio perché consente ai propri indossatori di raccontare storie che mai avrebbero il coraggio di rivelare in un contesto normale.

Berlino e i movimenti per i diritti gay

Non tutti probabilmente sanno che proprio a Berlino è nato uno dei primi movimenti a difesa dei diritti gay. Era il 1897 quando Magnus Hirschfeld, dottore e scienziato di Berlino, ha fondato the Scientific Humanitarian Committee. Il gruppo si dibatteva a sostegno di una società libera dall’influenza del binarismo di genere, costrutto basato sui concetti di sesso, genere e orientamento sessuale. Per ognuno di questi parametri esistono due alternative sintetizzabili nella distinzione uomo-donna e il cui orientamento sessuale può risultare l’eterosessualità o l’omosessualità. Tuttavia, ricondurre i concetti di sessualità a due uniche alternative non rispecchia le altre identità sessuali oggi presenti (bisessuali, donne e uomini transessuali, che a loro volta  possono essere eterosessuali, lesbiche o bisessuali…). Secondo il movimento di Hirschfeld, infatti, “l’amore è vario quanto più le persone lo sono” e allo stesso modo le preferenze sessuali sono innate e non dovrebbero essere oppresse.

L’origine del fetish e il legame con il regime nazista

La cultura gay prosperava all’epoca della Repubblica di Weimar, ma la voce del movimento gay è stata progressivamente spenta con la presa al potere di Hitler. Si calcola, infatti, che durante il periodo nazista siano state arrestate all’incirca 100.000 persone sospettate di essere gay e condannate ai campi di concentramento tra le 5.000 e le 15.000 persone. Esiste, tuttavia, un legame nascosto tra il regime nazista e la cultura gay. Le giacche di pelle indossate dagli aviatori tedeschi durante la prima e la seconda guerra mondiale hanno infatti ispirato uno dei fautori del genere fetish: Touko Laaksonen, anche conosciuto come Tom of Finland. L’artista di origine finlandese è diventato famoso per essersi distaccato dallo stereotipo dell’uomo gay effeminato e aver cominciato a rappresentare i soldati tedeschi con figure autoritarie e fisici scolpiti. I disegni di Laaksonen hanno quindi contribuito a delineare le caratteristiche del leatherman, uomo con il fetish per oggetti e indumenti di pelle, un forte senso della gerarchia e adesione ad un codice di fratellanza. In seguito, negli anni Ottanta il cuoio e la pelle erano diventati segno riconoscibile tra gli attivisti contro l’AIDS a New York. A Berlino, invece, veniva abbattuto il muro e il movimento a difesa dei diritti gay si diffondeva in tutto il mondo.

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Immagine di copertina: © Espressolia, CC0