“Berlino si sta trasformando nell’ennesima banale capitale borghese europea”

“Berlino sta perdendo il proprio mordente” è con titolo piuttosto eloquente che la Deutsche Welle presenta un proprio editoriale sull’immagine della capitale tedesca, non più così trendy come negli anni passati.

Le tante speculazioni immobiliari che porteranno alla chiusura di locali (solo nell’ultimo mese è stata annunciata quella del Gretchen, tutta l’area ovest della zona del Raw) o che l’hanno già portata (Maria am Ostbahnhof, Kiki Blofeld, Bar 25, Kater Blau), nonché la cancellazione/chiusura/trasfrormazione di luoghi simbolo come il Tacheles, i murales di Blu di Cuvrystrasse o l’East Side Gallery (guarda qui l’ultimo orribile progetto che la riguarda).

Scrive la DW: “Berlino non è Germania. Lo stile di vita è più colorato, i party durano fino al giorno dopo e le regole meno rigorose che nel resto del Paese. Questa potrebbe essere la reputazione della capitale tedesca, ma il dubbio si insinua: si sta trasformando in un’altra capitale borghese europea?. Inizia tutto con l’andare fuori per un boccone. La prenotazione è diventata essenziale in molte parti della città, non solo dal ristorante dello chef Tim Raue, ma anche il café messicano di moda a Kreuzberg ha la fila fuori dalla porta. Un cameriere vi porta al tavolo come se fosse New York. Anche dal felafel fast-food ci sono tavoli prenotati”.

La  trasformazione di Neukölln è presa ad emblema di questo cambiamento. Il Fuchs & Elster riserva i tavoli a chi telefona in anticipo così come tanti altri locali di una zona che fino a qualche anno fa era completamente dimenticata dai radar turistici. Su Weserstrasse ormai gira gente con la cartina in mano e una guida da turisti in tasca. Per una cena in un ristorante qualsiasi si può finire con il pagare anche 20 euro a testa. La gentrification ha reso ambiti alloggi anche verso Britz (sud di Neukölln, fuori dal Ring). A nord – Prenzlauer Berg – il processo è già in via di conclusione: sempre più spesso i prezzi sono analoghi a quelli di Monaco o Francoforte, i “divertimenti” standardizzati e di “spontaneo c’è poco o nulla”.

“Povera, ma sexy? Si, ma era ieri”.

Photo ©Marcus Grbac CC BY SA 2.0

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