Questa volta l’impeccabile sicurezza tedesca ha fatto fiasco. Come riporta il Berliner Morgenpost, Recep Ü, impiegato di origine turca negli aeroporti di Berlino, ha avuto per lungo tempo libero accesso alle zone di sicurezza aeroportuale, nonostante le autorità avessero scoperto i suoi legami con l’estremismo islamico.
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I fatti. Recep Ü., di origine turca, addetto alle pulizie di una compagnia aerea privata, è stato lasciato libero di continuare il suo lavoro negli aeroporti di Tegel e Schönefeld, nonostante la legge di sicurezza aeroportuale dichiara che soltanto chi ha passato gli appositi controlli può lavorare in zone così sensibili. Sebbene l’impiegato turco avesse superato l’accertamento nel 2011, la polizia ha continuato a tenerlo sotto controllo dopo aver scoperto le sue frequentazioni nell’ambiente salafita, un movimento fondamentalista islamico. Recep Ü., però, è stato licenziato solo nell’ottobre 2015 dopo essere stato colto nell’atto di contrabbandare un tirapugni nell’area di sicurezza dell’aeroporto di Tegel.
Comunicazione difettosa. Entrambi gli operatori aeroportuali FBB e Wisag – la compagnia che l’ha assunto – hanno sostenuto di non essere stati informati prima delle valutazioni degli inquirenti. I servizi di sicurezza, in ogni caso, non hanno mai trovato l’impiegato nell’atto di pianificare qualsiasi tipo di attacco; Recep Ü. è stato però visto distribuire libri del Corano gratuitamente, avere frequentazioni regolari con noti estremisti e condividere video dei predicatori fondamentalisti Pierre Vogel e Sven Lau, quest’ultimo oggi sotto arresto con l’accusa di aiutare una milizia siriana legata all’Isis con finanziamenti, equipaggiamento e reclutamento.
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