Berlino acquista circa 15mila appartamenti da agenzie immobiliari per farne case popolari

Per contrastare il continuo innalzamento degli affitti e le pressioni dell’opinione pubblica Berlino spende 2.46 miliardi di euro e acquista 14,750 appartamenti dalle due più grandi agenzie immobiliari della Germania

I negoziati tra le due più grandi agenzie immobiliari della Germania, Vonovia SE e Deutsche Wohnen SE, si sono conclusi e ad acquistare i 14,750 appartamenti insieme a 450 unità commerciali sono state le 3 società di edilizia popolare Degewo, Howogo e Berlinovo. Nell’accordo a cui hanno preso parte i due giganti immobiliari è prevista, oltre alla vendita degli appartamenti, la loro fusione, l’impegno a limitare l’innalzamento degli affitti fino al 2026 e la costruzione di 13,000 nuove abitazioni per affrontare le preoccupazioni dell’opinione pubblica sulla crescita del costo della vita, in un contesto di grande fermento politico per la questione degli affitti. Venerdì scorso il Senatore delle finanze Matthias Kollatz ha assicurato che con il ritorno alla proprietà comunale gli appartamenti rimarranno nella fascia più bassa di prezzo, e che le 3 società di edilizia sono in grado di portare a termine l’acquisto. Lo stesso giorno l’amministratore delegato di Vonovia, Rolf Buch, ha affermato che l’accordo porterà alla creazione di spazi più economici, attenti ai bisogni umani e all’ambiente.

Politica e affitti: il referendum del 26 settembre e le contromisure dei giganti immobiliari

I due colossi immobiliari possiedono insieme circa 550.000 appartamenti, per un valore di 80 miliardi, la maggior parte dei quali in Germania, dove hanno però incontrato venti politici contrari. Nella capitale infatti, il 26 settembre, giorno delle elezioni nazionali, si terrà un referendum sull’esproprio degli appartamenti in mano ai colossi del settore immobiliare in seguito alle manifestazioni delle scorse settimane. Il referendum prevede di trasferire 240mila abitazioni da società private all’ente pubblico AöR. Gli organizzatori del Referendum hanno affermato che l’accordo tra Berlino e Vonovia/Deutsche Wohnen potrebbe davvero riequilibrare il mercato immobiliare, ma al contempo hanno criticato il costo e il modo in è avvenuta la negoziazione. “Berlino ha bisogno di una socializzazione trasparente e conveniente e non di regali per società immobiliari spacciati in una stanza sul retro.” ha affermato Moheb Shafaqyar, portavoce per gli organizzatori del referendum. Gli amministratori delegati di Vonovia e di Deutsche Wohnen, Rolf Buch e Michael Zahn, vogliono prendere delle contromisure: stanno offrendo al settore pubblico circa 20.000 delle circa 150.000 unità in vendita a Berlino, e l’accordo sopracitato include oltre 14.000 di questi appartamenti.

Le politiche di housing sociale per affrontare il problema degli affitti

In un paese in cui più di 8 abitanti su 10 abitano in affitto, la questione è piuttosto calda e spinosa. Soprattutto a Berlino la coalizione di sinistra formata da Spd, Verdi e l’estrema sinistra di Die Linke, ha prestato molta attenzione al tema abitativo e alle politiche di housing sociale, che hanno contribuito a mantenere bassi gli affitti. Infatti, nonostante negli ultimi anni la disponibilità abitativa di Berlino sia cresciuta, a crescere esponenzialmente sono stati anche la popolazione, che si è sempre più internazionalizzata, e il costo degli affitti, che negli ultimi cinque anni è aumentato di oltre il 43%. L’edilizia sociale quindi colpisce ancora con il tentativo di arginare il problema degli affitti così alti, in un clima politico di grande fermento.

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