Berlinale, annunciato il programma completo

La conferenza stampa della 73 edizione della Berlinale

Il 23 Gennaio 2023 si è tenuta a Berlino, presso l’auditorium “Festspiele“, la conferenza stampa della “Berlinale”. Si tratta del festival del cinema più atteso e amato dagli appassionati, che si terrà dal 16 al 22 Febbraio 2023 proprio a Berlino. Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian aprono la conferenza stampa e danno il loro benvenuto agli inviati presenti. In seguito, si occupano della spiegazione del programma. Per l’occasione, Chartrian cita un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo italiano, di origine bolognese, Pier Paolo Pasolini. In questo modo, egli suscita l’attenzione di tutti i presenti in sala e inizia il suo discorso.

I titoli della sezione “Encounters” 

La prima categoria presentata è “Encounters“, con ben 16 titoli, tutti in anteprima mondiale. In questa sezione vengono introdotti dei film, i quali mostrano una narrazione collettiva che rappresenta l’epoca odierna. Ma, sempre con un occhio di riguardo al passato e un’immagine proiettata verso il futuro.

Quest’anno si nota una presenza insolita della dimensione politica. A riguardo, i registi non decidono di riprodurre dei fatti di cronaca, ma scelgono di indagare ciò che è avvenuto in passato, in modo che il pubblico possa ampliare la propria visione del mondo. Inoltre, la notizia che ha un valore significativo quest’anno è la direzione di un numero maggiore, rispetto alle edizioni precedenti, di registe donna. Così commenta il direttore artistico Carlo Chatrian nel presentare la prima sezione di film al festival.

La prima pellicola introdotta è “Gli adulti” del regista Dustin Defa. Nel cast molti attori già noti come Michel Syra, conosciuto già per il film “Juno”, Sophie Lillies e Hannah Gross. Segue “El eco”, girato tra il Messico e la Germania da Tatiana Huezo. Poi, “Here” di Bas Devos, che ha come location principale Bruxelles. Si tratta di un film con uno stile molto preciso, caratterizzato da un modo molto fisico di mettere in scena una storia. “In totem Winkel” di Ayse Polat racconta la storia di una famiglia turca in Germania e, in particolare, si concentra sulla vita della protagonista. “Kletka ishet ptitsu” di Malika Musaeva, racconta la vita di una piccola comunità in Cicenia e si concentra, anch’esso sulla vita della protagonista.

“Mon pire ennemi” di Mehran Tamadon è ambientato tra la Francia e la Svizzera. “Műanyag égbolt” di Tibor Bánóczki è un film di animazione ambientato tra l’Ungheria e la Slovacchia. Rappresenta uno sguardo verso l’umanità nel futuro. “Mul-an-e-seo” di Hong Sangsoo, rende le immagini in maniera sfocata. “Mummola”  film di Tia Kouvo, le cui location sono la Finlandia e la Svezia. Il regista rappresenta principalmente dei momenti di condivisione familiare.

Le mura di Bergamo” di Stefano Savona mette in scena la quotidianità vissuta dai cittadini, durante il periodo della pandemia. Bergamo era infatti uno dei focolai del virus Covid-19. Nella pellicola si percepisce l’importanza dei sentimenti di perdita e dolore, come anche di instabilità dei cittadini bergamaschi.

“Orlando, ma biographie politique”di Paul B. Preciado, ambientato in Francia nel 2023 sarà presente alla Berlinale. Si tratta di una lettera alla nota scrittrice Virginia Woolf . “Samsara” di Lois Patiño ha come location principale la Spagna, ma è un documentario sulla società della Tanzania. “Viver mal” di João Canijo è invece diviso in tre episodi e le location sono il Portogallo e la Francia. Il regista di “Xue yun” è Wu Lang e la location principale è la Cina. Questo film racconta la vita in declino di un uomo, che prova a rimettersi in piedi. “Adentro mío estoy bailando”, una coproduzione tra Argentina e Austria, diretta dai registi esordienti Leandro Koch e Paloma Schachmann.

Con “Shidniy front – fronte est” anche l’Ucraina è presente alla Berlinale con il film in co-pruduzione con gli USA e la Repubblica Ceca, diretta da Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko. 

Categoria “Concorsi” alla Berlinale

Conclusa la prima categoria, Chartrian mostra i film nella sezione “Concorsi” alla Berlinale.

“20000 espies de abejas” diretto da Estibaliz Urresola Solaguren e abientato in Spagna. Si tratta di uno dei pochi film che mostra la vena psicologica di una normale famiglia spagnola. “Bai Ta Zhi Guang” di Zhang Lu è un melodramma e una love story molto originale, commenta Chartrian. “Bis ans ende der nacht” è un un thriller di Christoph Hochhäusler, ambientato in Germania. “Blackberry” di Matt Johnson un classico film biografico, con una nota divertente.

“Disco Boy” è il primo lungometraggio di Giacomo Abruzzese. Si tratta di una coproduzione tra Francia-Italia-Belgio-Polonia. “Le grand chariot” è un film drammatico, che tratta temi come l’amore e la famiglia, ma anche l’arte. Di Philippe Garrel, è ambientato tra la Francia e la Svizzera. “Ingeborg Bachmann – Reise in die Wüste” di Margarethe von Trotta, è uno dei film più attesi al festival, perchè parla della vita di una delle figure più influenti della letteratura tedesca. Il film è strutturato in forma di monologo interno ed è ambientato tra la Svizzera, l’Austria, la Germania e il Lussemburgo.

“Irgendwann werden wir uns alle erzahlen” di Emily Atefmaria è girato in Germania. Racconta la vita di una ragazza persa nei suoi desideri sessuali. “Limbo” di Ivan Sen ci fa volare invece nel sud dell’Australia. Questo è un film d’azione che vede come protagonista l’intrigante attore Simon Baker, nel ruolo di un detective. Si tratta dell’unico film in bianco e nero presente alla Berlinale e mette in scena molti valori politici e mataforici.

Segue “Manodrome” la regia è guidata da John Trengove, nel cast il noto Jesse Eisenberg. Egli interpreta la figura di un padre perso nei suoi pensieri. Nel cast troviamo anche attori come Adam Broody e Odessa Young. “Music” di Angela Schanelec ha inizio in Grecia e racconta la crescita professionale, oltre che personale, di un giovane uomo. In “Music” sono presenti numerosi usi di ellissi tra le scene. “Past Lives” di Celine Song, la quale basa il film sulla sua storia personale tra Toronto e New York, mettendo in evidenza i contrasti tra le due città. Uno dei temi principali che viene rappresentato in “Past Lives” è la forza dell’amore.

“Roter Himmel” di Christian Petzold è una trilogia di film. Si tratta din un melodramma pieno di realismi, con un finale molto divertente. “Sur l’adament”, un film francese, racconta di un mondo sicuro per i suoi esseri viventi. Il documentario rispecchia molto il periodo vissuto durante la pandemia. Girato da Nicolas Philibert.

Segue “The survival of kindness” è un film di Rolf de Heer, ambientato in Australia. La pellicola mostra la vita di una donna che viene abbandonata in una gabbia in mezzo al deserto. “Suzume ” è una pellicola d’animazione. Si tratta dell’ultimo lavoro di Matoko Shinkai, il poeta dei giovani, così come lo definisce Chartrian. Il film è girato nell’arcipelago giapponese. Il regista qui sceglie di giocare con i colori e di evidenziarne il blu, il verde, ma anche un po’ il giallo. Nella locandine di “Totem” si notano delle candele, che alludono a una festa di compleanno. Chartrian si sofferma molto su questa locandina e sottolinea l’evidenza di un senso di perdita e tristezza nello sguardo della bambina. Il film è ambientato in Messico.

Fine conferenza stampa

Chartrian si avvia verso la fine della sua presentazione e introduce “Superpower“, uno dei documentari che sarà presenti al festival, è stato girato da niente poco di meno che Sean Penn. Il regista e attore decide di toccare un tema importante e delicato in questo periodo, cioè le tensioni tra Russia e Ucraina. Inoltre, Penn ha incontrato il Presidente ucraino Zelensky e si trovava a Kiev proprio quando questa guerra è iniziata. “Superpower”, commenta Chartrian, è stata l’occasione per Penn di rappresentare la guerra da proprio personale punto di vista. Inoltre, aggiunge che il regista ha svolto un ottimo lavoro.

Il presentatore, oltre che giornalista e scrittore sottolinea, infine, la presenza di numerosi film e documentari in presentazione quest’anno al festival, molto attenti alla situazione odierna. Soprattutto riguardo i temi della guerra in Iran, ma anche riguardo la situazione critica tra Russia e Ucraina. Un ultimo tema rilevante che Chartrian ha voluto sottolineare è il ruolo che hanno le donne nel cinema e di come queste abbiano contribuito a renderlo migliore e innovativo.

Il presentatore chiude la conferenza stampa sottolineando l’importanza dei registi più giovani. Di quanto questa nuova generazione ha dato un impatto diverso al mondo del cinema.

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Immagine di copertina: Valeria Galeno