Berlino taglia: addio alle domeniche gratis nei musei e a rischio l’esistenza di molti teatri e club
Niente più prime domeniche gratis nei musei di Berlino. Il primo dicembre sarà l’ultimo giorno per goderne
L’iniziativa delle domeniche gratis nei musei, introdotta nel luglio 2021 con l’obiettivo di non negare la cultura a chi non se la può permettere, in tre anni e mezzo ha attratto oltre 2 milioni di persone.
Il programma è stato sacrificato nel contesto di un taglio complessivo di 130 milioni di euro al bilancio culturale di Berlino, parte di un piano di austerità più ampio volto a risanare le finanze cittadine. Berlino, in parole povere, non ha più soldi.
Oltre al danno culturale, i tagli rischiano di influire negativamente sull’economia di Berlino. Con meno eventi e attrazioni, il turismo potrebbe subire un calo significativo. Nel 2019, il settore culturale generava circa 15 miliardi di euro l’anno, una cifra che i tagli potrebbero ridurre drasticamente. Anche le imprese legate al turismo culturale, come ristoranti e hotel, potrebbero essere colpite.
Il senatore alla cultura Joe Chialo ha definito i tagli “drastici e brutali,” promettendo di mitigarne l’impatto. Tuttavia, il governo CDU-SPD sostiene che le misure siano necessarie per ripianare i bilanci. Le opposizioni, invece, criticano l’assenza di una visione a lungo termine, sottolineando che investire nella cultura è fondamentale per la coesione sociale e l’identità di Berlino.
A livello federale, la Germania ha stanziato nel 2024 circa 2,3 miliardi corrispondenti a circa lo 0,5% del budget nazionale (in Italia è generalmente lo 0,4%).
I teatri tra i più colpiti
Il Deutsches Theater dovrà ridurre di 3 milioni di euro il proprio budget, mentre la Schaubühne, nota per il suo impegno sperimentale, rischia la chiusura completa. Il suo direttore Thomas Ostermeier ha dichiarato che tali misure “distruggeranno non solo la cultura, ma anche il turismo e l’attrattiva economica della città.”
Tanti altri teatri storici come Volksbühne e Berliner Ensemble (il teatro di Bertold Brecht) affronteranno tagli tali da rischiare l’insolvenza il prossimo anno.
Anche la scena techno a rischio
Anche la leggendaria scena techno di Berlino, che attira milioni di turisti ogni anno, è in difficoltà. Non solo si registrano un calo di visitatori complessivo di quasi il 50% rispetto al 2024, ma la riduzione dei finanziamenti porterà molti a chiudere completamente.
Le proteste organizzate dall’associazione di settore sta denunciando con forza che non si tratta solo di un danno economico per la stessa città (che si arricchisce degli introiti di queste attività), ma anche di perdita di spazi cruciali per l’espressione creativa e l’identità culturale di Berlino.
I tagli riguardano tanti ambiti della vita culturale berlinese
Tra i vari provvendimenti c’è anche l’abolizione del Diversity Fund, che con 500.000 euro sosteneva progetti culturali inclusivi. Si tratta di un grave colpo per la promozione delle minoranze e delle voci sottorappresentate.
Altri tagli includono la riduzione del 50% dei finanziamenti per spazi artistici indipendenti e un drastico ridimensionamento dei fondi per festival musicali e progetti educativi. Questi tagli mettono a rischio la capacità di Berlino di mantenere una scena culturale diversificata, elemento distintivo della città a livello internazionale.
Mentre Berlino affronta questa crisi, il rischio è che il modello culturale tedesco, basato sull’accessibilità universale, venga eroso. Alcuni temono che i tagli di Berlino possano essere un precursore di misure simili a livello nazionale. La solidarietà internazionale, però, offre una speranza: teatri e artisti di tutto il mondo hanno espresso sostegno, sottolineando l’importanza di proteggere una delle capitali culturali più iconiche.
La maggioranza CDU-SPD sostiene che le misure siano necessarie per ripianare i bilanci. Le opposizioni criticano l’assenza di una visione a lungo termine. il rischio è che il modello culturale tedesco, basato sull’accessibilità universale, venga eroso. Alcuni temono che i tagli di Berlino possano essere un precursore di misure simili a livello nazionale.
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