Germania: “Non più dipendenti dall’energia russa”. Merito di politica e investimenti

La Germania non è più dipendente dall’energia russa. Questa la dichiarazione del ministro delle finanze tedesco alla BBC

Christian Lindner, ministro delle finanze tedesco, ha dichiarato alla BBC l’indipendenza della Germania dall’energia russa. Questo, afferma il ministro, è stato possibile grazie alla diversificazione delle infrastrutture energetiche attuata dalla Germania dall’inizio della guerra in Ucraina l’anno scorso: “sì, ovviamente la Germania è ancora dipendente dalle importazioni energetiche, ma oggi non da quelle russe, bensì dai mercati globali”.

Prima della guerra, la Germania importava dalla Russia circa la metà del gas e più di un terzo del petrolio.  La Russia ha tagliato il rifornimento di gas nell’agosto dell’anno scorso e la Germania ha bloccato le importazioni di petrolio a inizio dell’anno. Nella sua corsa alla ricerca di fonti energetiche alternative, il Paese ha riaperto le centrali a carbone, ha ritardato i piani di chiusura delle centrali nucleari rimanenti e ha spinto per aumentare la capacità di stoccaggio del gas naturale importato da altri Paesi, come la Norvegia e gli Stati Uniti.

“La Russia ha perso la guerra del gas contro la Germania”: l’opinione

Andrey Gurkow, editorialista della Deutsche Welle, guarda con ottimismo alla situazione energetica tedesca, che sembra preparata anche per il prossimo inverno senza le forniture della Russia.

Vladimir Putin ha perso la guerra del gas contro la Germania – questo si può già dire con certezza. La Germania ha le maggiori capacità di stoccaggio di gas naturale di tutta l’UE. E se queste sono ancora piene per oltre il 90% a metà gennaio, al culmine della stagione di riscaldamento, significa che la perdita delle forniture di gas russo non costituisce più una minaccia.

Ovviamente, afferma l’editorialista, una recessione è comunque anticipata e non sorprende, visto il collasso di catene di fornitura decennale ormai vecchie e l’esplosione dei prezzi dell’energia, “ma gli indicatori mostrano sempre più che la regressione sarà abbastanza lieve”.

A conferma della fine della minaccia russa in materia energia sono riportate due fonti. La Bundesnetzagentur, autorità tedesca per la regolamentazione dell’energia, ha ufficialmente annunciato che una scarsità di gas per quest’inverno sta diventando sempre più improbabile.

In secondo luogo, INES, associazione tedesca degli operatori di sistemi di stoccaggio di gas e idrogeno, ha dichiarato in conferenza stampa che, prevedendo un 2023 con temperature e clima normali, il livello di riempimento di stoccaggio arriverebbe al 65% alla fine di questo inverno. Si tratterebbe di un punto di partenza estremamente confortevole per assicurare il 100% a settembre.

Il punto della Germania sulle forniture di gas

Secondo l’analisi di Reuters, la Germania è stata una tra gli Stati membri più colpiti dalla fine della fornitura del gas russo all’Europa occidentale e però, nonostante questo, sembra rispondere bene. Con la chiusura del gasdotto a fine agosto 2022, infatti, la Germania ha attuato una strategia a più livelli per rispondere alla domanda e procurarsi alternative, rivolgendosi in Europa e Norvegia per i gasdotti e acquistando gas naturale e gas liquefatto (GNL) da terminali europei esistenti, oltre che costruendone di nuovi sulle coste tedesche.

La Germania, prima della guerra in Ucraina, importava quasi la metà del gas di cui aveva bisogno dalla Russia. Nel 2022, sempre per quanto riportato da Reuters, la Norvegia ha sostituito la Russia come principale fornitore, rappresentando un terzo delle importazioni. Anche Belgio e Paesi Bassi hanno contribuito a colmare il gap.

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Immagine di copertina: da Pixabay