Scandalo corruzione nella tv pubblica tedesca, si dimette la direttrice di ARD

Patricia Schlesinger si dimette accusata di corruzione e appropriazione indebita. Sono coinvolti anche il marito e un direttore della RBB.

Patricia Schlesinger, direttrice del gruppo radiotelevisivo pubblico ARD, si dimette dopo essere stata travolta dallo scandalo. Nel gruppo ARD sono inclusi Das Erste, nove canali regionali, le emittenti radiofoniche pubbliche, la Deutsche Welle ed altre emittenti pubbliche. È accusata di appropriazione indebita insieme al marito Gerhard Spörl e Wolf-Dieter Wolf, il direttore del consiglio di amministrazione dell’emittente radiotelevisiva pubblica RBB.

Come è scoppiato lo scandalo

Lo scandalo è nato grazie a Business Insider. Il sito web ha pubblicato una notizia riguardo un contratto di consulenza per i servizi offerti dal marito della direttrice di ARD Gerhald Spörl alla società espositiva Messe Berlin di cui Wolf-Dieter Wolf è stato il CEO (secondo quanto riportato dalla Deutsche Welle).

Wolf avrebbe agito favorendo il marito della Schlesinger nell’ottenere anche un contratto di consulenza da 100.000 € che voleva siglare con la RBB. Inoltre, secondo i dati raccolti, Patricia Schlesinger ha ottenuto il 16% in più sul salario e un bonus di 20.000€. Avrebbe usato anche un servizio molto costoso di noleggio d’auto (lo Spiegel parla addirittura di una macchina con “lussuosi sedili massaggianti”) e la consegna di cene costose consumate nel suo appartamento pagate con fondi pubblici.

Un fatto che alimenta il dibattito pubblico

Lo scandalo rientra nel dibattito che va avanti ormai da decenni in Germania: è giusto che un’emittente radiotelevisiva percepisca fondi pubblici? La tassa da €17.50 per ogni casa o appartamento per supportare le stazioni radiofoniche e televisive indipendenti viene applicata dal 2013 non in base al numero di persone che vivono nella singola casa.

I tedeschi sono indignati

Il dibattito deriva dal fatto che negli ultimi anni le emittenti radiotelevisive regionali hanno fatto molti tagli tra cui numerose riduzioni del personale. Perciò, la notizia che vede la direttrice di una delle emittenti radiotelevisive pubbliche più importanti al centro di uno scandalo ha destato non poco malcontento nei tedeschi che sono costretti a pagare una tassa che corrisponde a 8 milioni di euro nelle entrate dello Stato. Molti hanno presentato reclamo alla Bundesgerichtshof (la Corte di giustizia federale) nel 2018: la Corte aveva decretato che la tassa doveva essere applicata alle singole case o appartamenti “perché è lì dove, in genere, si accede alle emittenti pubbliche”. L’indignazione è data dal fatto che in realtà molti tedeschi non usano questo servizio e sono costretti comunque a pagare l’imposta.

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Immagine di copertina: foto di 652234 da Pixabay