La Germania è ormai tra i più grandi hotspot di casi di vaiolo delle scimmie

Allarme vaiolo delle scimmie in Germania, ma il governo tedesco fa poco per favorirne l’arresto

Secondo il Robert Koch Institute, si parla già di 300-400 casi settimanali registrati, per un totale di 2916 infezioni. Il vaiolo delle scimmie sta dilagando in Germania ad un tasso riproduttivo di 1.21, più alto di quello del virus del Covid-19 (0.86). Per comprendere meglio la drammaticità della situazione, si consideri che il livello di incidenza del virus in Germania è più alto del 10%  rispetto al resto del mondo, con il maggior numero di infezioni dopo Stati Uniti e Spagna.

Nessuna mobilitazione da parte del governo

Soltanto le autorità inglesi si sono adoperate per qualificare la malattia come “un’emergenza di salute pubblica”. Ma l’allarme era già stato lanciato il 23 luglio scorso, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva definito il nuovo vaiolo “un’emergenza sanitaria internazionale”. Per ora, i vertici politici tedeschi stanno ancora a guardare, nonostante l’elevato numero di infezioni soprattutto nella capitale (1.443 casi).

Il ministro della Salute federale Karl Lauterbach ha dichiarato che “il vaiolo non causerà una pandemia”, dato che “il virus non si trasmette abbastanza velocemente”. Il politico ha inoltre aggiunto che la malattia sarà tenuta sotto controllo e che i casi verranno monitorati e contenuti in modo da evitare un’epidemia globale. Intanto, però, le dosi di vaccino per le persone a rischio sono già quasi in esaurimento in città come Berlino e dovranno bastare, a meno che non ci siano variazioni nei piani del governo, fino a fine settembre.

Vaiolo delle scimmie: quali sono i sintomi e come si trasmette

Il primo caso di infezione umana da vaiolo delle scimmie interessò un abitante della Repubblica Democratica del Congo nel 1970, ma la malattia si spinse fuori dal continente africano soltanto nel 2003, raggiungendo gli USA.  Per fare scalpore in Europa si è dovuto attendere, quindi, il maggio di quest’anno.

I sintomi più frequenti includono febbre, dolori muscolari, emicrania e linfonodi ingrossati. Nei casi più complessi, questi possono essere accompagnati da alterazioni cutanee che si manifestano sotto forma di macchie e pustole molto dolorose e che si concentrano nella zona del viso, nelle mani, nei piedi e perfino nei genitali.

Molti animali, principalmente alcune specie di scimmie e roditori, costituiscono i trasmettitori primari. Pertanto, è sufficiente venire a contatto con un animale infettato per contrarre la malattia.  Ma non è necessaria la loro presenza per diffondere l’infezione: la trasmissione è possibile, sebbene sia più rara, anche tra persone. Nella maggior parte dei casi si trasmette tramite rapporti molto stretti, per lo più intimi.

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Immagine in evidenza: foto di InspiredImages da Pixabay