Berlino nominata città più economica al mondo (dai suoi stessi cittadini)

Secondo un sondaggio di Time Out Berlino è la prima città al mondo percepita come economica dai suoi stessi abitanti

Berlino città più economica del mondo. Non si tratta però di uno studio che prende in considerazione dati economici: il sondaggio di Time Out si basa esclusivamente sulle opinioni di chi vive a Berlino. Bisogna dunque stare attenti nell’interpretare questo risultato perché non rappresenta una situazione accertata ma l’esito di un’indagine di tipo qualitativo basata sulle percezioni delle persone.

Sono state prese in esame 53 città del mondo e a circa 200.000 abitanti è stato chiesto se considererebbero la propria come costosa. Il 90 per centro dei berlinesi non ha definito la grande capitale come un posto caro per vivere. Questo non significa che effettivamente Berlino sia il posto più economico del mondo, ma che molti dei suoi abitanti sono soddisfatti dei prezzi della città.

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Gli affitti alle stelle

Un esito che si scontra con la questione affitti degli ultimi anni e  con l’impennata dei prezzi. Secondo i dati dell’International Rent Index by City di HousingAnywhere Berlino sarebbe la sesta città più costosa in Europa per quanto riguarda gli affitti, dopo Parigi, Londra, Amsterdam, Helsinki e Utrecht.

Secondo il rapporto i costi sono aumentati del 39,47% dal 2020 al 2021. La media è di 1.393 euro per un appartamento con una camera da letto. La causa principale si può ricontrare nell’abolizione del tetto sugli affitti da parte della Corte costituzionale.

I difetti di Berlino secondo i suoi cittadini

Anche se la città è stata descritta dai suoi abitanti come economica non significa che non vi siano altri difetti secondo chi la vive tutti i giorni. Nel sondaggio di Time Out sono state poste anche altre domande agli intervistati. Molti di loro non avrebbero descritto Berlino come un posto “bello” o “amichevole”.

Un tipo di indagine di questo tipo può sicuramente fornire delle informazioni utili sui sentimenti delle persone e può essere un’indicazione da tenere in primo piano, ma per completare il quadro sarebbe utile affiancare questi risultati con quelli di una ricerca quantitativa che prenda in considerazione anche dati più attendibili.

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