A Berlino lo show “Let’s get physical” spettacolare fusione di teatro, cinema e danza contemporanea

“Let’s get physical” lo spettacolo di teatro, cinema e danza contemporanea arriva a Berlino. La performance è un collage di creazioni coreografiche

“Let’s get physical” è un programma artistico che si sviluppa su più piani, andando a toccare il mondo dello spettacolo, del cinema, della danza e del teatro. La produzione artistica appartiene al leader della compagnia Westdeutsches Tanztheater e coreografo israeliano Sagí Amir Gross. Le creazioni sono il risultato del confronto molto personale degli interpreti con le loro biografie e con gli altri membri del corpo di ballo.

Physical Script

Il lavoro di Sagí Amir Gross si sviluppa seguendo una sfida: raccontare ed esprimere storie personali. Cresciuto a Tel Aviv si è poi spostato ad Amsterdam, dove ancora oggi vive. Le sue creazioni artistiche prendono ispirazione da esperienze estreme della vita, accanto a semplici momenti casuali e belli. Connettersi con le persone è l’essenza del suo lavoro; raccontare storie di individui sul palco o nei film, tra l’astratto e il narrativo. La ricerca riguarda l’autenticità e l’intuizione, che sono componenti importanti per i suoi lavori come coreografo.

 

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Let’s get physical

Let’s get physical consiste nella performance live contemporanea “The silence of the time” in combinazione con la performance video “Kiss & tell shorty”. I due cortometraggi ci presentano il processo creativo che sta dietro il progetto di “Let’s get physical”.

Le creazioni sono il risultato del confronto molto personale degli interpreti con le proprie biografie. Il coreografo israeliano Sagí Amir Gross e il suo ensemble internazionale affrontano l’autenticità dell’individuo in relazione agli stereotipi della società. Il focus qui è sull’interazione tra formazione dell’identità, genere e queerness. Le coreografie di Sagí Amir Gross discutono la questione di quanto l’aspetto esteriore, il retroscena culturale, l’identificazione sessuale e tutto ciò che c’è di futile, influenzino la possibilità di partecipazione sociale. Si sottolinea anche l’importanza dei confini che esistono come costruzioni sociali apparentemente insormontabili ma che possono essere superati.

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Immagine di copertina: Elena Tomsa