Primo condannato per la Cum-Ex, una mega frode al fisco tedesco che sembra un film di spie

Il primo arrestato per la Cum-Ex condannato e costretto a maxi multa. Svolta importante nella vicenda giudiziaria della frode internazionale

Sembra uno spy movie, ma non lo è. Si tratta di una maxi frode transnazionale che ha visto coinvolti più stati europei, per un danno al fisco di 63 miliardi di euro. Tra i più colpiti Germania, per un’evasione dalle casse statali di 30 miliardi di euro, a seguire Francia e Italia. Martedì un banchiere della M.M. Warburg & CO, braccio destro dell’allora direttore della banca Christian Olearius, è stato condannato a cinque anni e mezzo di detenzione. L’uomo, conosciuto solo come Christian S., dovrà inoltre pagare una multa di 100.000 euro. L’ex-banchiere era imputato per 13 presunti casi di evasione fiscale, portati avanti dal 2006 al 2013, per un totale di 326 milioni di euro di perdita fiscale. Ma la difesa, rappresentata da Alexandra Schmitz, ha fatto cadere 8 delle 13 imputazioni, nel processo che andava avanti da novembre e che martedì si è concluso con l’arresto.

Una rete di delinquenti transnazionale

Christian S. è il primo di una serie che si preannuncia molto più ampia. Come afferma la Deutsche Welle sarebbero centinaia i banchieri d’Europa coinvolti nella maxi frode. Solo per citare altri due famosi nomi della Cum-Ex, riprenderà il 15 giugno il processo per Martin Shields e Nicholas Diable. I due ex banchieri britannici, poi traders per la tedesca Hypovereinsbank, avrebbero sottratto alle casse dello stato 450 milioni di euro dal 2007 al 2012. Infine, sotto i riflettori sono anche la Deutsche Bank, la Commerzbank e una filiale di Clearstream a Francoforte, tutte perquisite negli ultimi mesi.

Un buco nero nel sistema fiscale dà il via a una frode da 63 miliardi di euro

Cum-Ex è un complesso schema finanziario che fa leva sulla possibilità per le aziende di chiedere un rimborso delle tasse pagate sui dividendi societari. In gergo finanziario prima del versamento del dividendo l’azione è chiamata «cum»: include il valore del dividendo stesso. Dopo il pagamento l’azione viene definita «ex»: perde il valore che incorporava. La pratica «cum-cum» prevede un rimborso sulle tasse pagate sui dividendi di una società, quella «cum-ex» vede un rimborso su tasse mai pagate. I soggetti in gioco sono tre, e due quelli che ricavano profitto da questa manovra finanziaria. Una società vende azioni a un’altra società, che poco dopo l’acquisto le rivende. Ma entrambe chiedono il rimborso sulle tasse pagate. E così un buco nero nel sistema fiscale (e legale) ha dato il via a una mega frode internazionale.

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Immagine di copertina: Frode da Pixabay https://pixabay.com/it/photos/euro-banconote-monete-1159935/ 00